Pietro Acquafredda
Dieci appuntamenti «da non perdere», fra le centinaia che le stagioni musicali romane sinfoniche e da camera ci riservano. Come sceglierli? Seguendo il criterio della presenza di grandi interpreti con i quali siamo soliti identificare la musica che ascoltiamo, oppure quello del repertorio più conosciuto che ci rassicura e consola, o, infine, del repertorio «raro» che, con una scelta di rischio, ci può far fare scoperte sensazionali ed allargare le nostre conoscenze? Per questi nostri «magnifici dieci» musicali ci siamo attenuti ora alluno ora allaltro dei criteri; e in taluni casi a più duno contemporaneamente.
Cominciamo dalle serate inaugurali, per le quali solitamente le istituzioni musicali mettono in campo il meglio. Questa nostra stagione «ideale» non può che aprirsi con La damnation de Faust, per soli coro e grande orchestra, che inaugura la stagione sinfonica dellAccademia di Santa Cecilia, all'Auditorium, il 21 ottobre ( repliche il 23 e 24), con la direzione di Antonio Pappano. Un grande affresco sinfonico-corale in quattro parti, dedicato a uno dei miti più frequentati nella storia, che realizza al più alto grado la drammatizzazione musicale senza la scena. Il 19 novembre, non si può mancare lunica trasferta romana dei Wiener Philharmoniker che, a conclusione del Festival internazionale di musica e arte sacra, nella Basilica di san Pietro, alle 10 di mattina, eseguono sotto la direzione di Leopold Hager, la Messa dellIncoronazione di Mozart, durante il solenne rito liturgico officiato dallarcivescovo di Vienna, cardinale Schoeborn. Ancora a novembre, il 23, al teatro Olimpico, per lAccademia Filarmonica Romana, giunge per la prima volta a Roma, la gloriosa orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, una compagine giovane, condotta amorevolmente e con onore per molti anni da Riccardo Chailly, con il quale ha inciso anche molti dischi. La dirige Marco Letonja, con il pianista Benedetto Lupo, solista nel Concerto in la minore di Schumann . Per la chiusura dellanno mozartiano, domenica 17 dicembre, lOrchestra di Roma e del Lazio (Sala Sinopoli dell'Auditorium), propone la Sinfonia n. 38 «Praga» (K 504) ed il Concerto per pianoforte e orchestra n. 25 in do maggiore (K 503), solista Ramin Bahrani, il giovane pianista turco che si sta imponendo come uno dei più interessanti interpreti della nuova generazione. Sul podio Lu Jia.
Alla ripresa dellattività concertistica dopo le vacanze natalizie, domenica 7 gennaio, Lorin Maazel torna a dirigere, dopo alcuni anni, lorchestra di Santa Cecilia, In programma, oltre ai noti Dukas (Lapprendista stregone) e Ravel (Rapsodia spagnola), cè la Sinfonia in re minore) di César Franck. In febbraio, giovedì 22, lAccademia Filarmonica Romana celebra degnamente il quarto centenario della prima assoluta dellOrfeo di Claudio Monteverdi, primo grande capolavoro del melodramma, rappresentato a Mantova, a palazzo Ducale, nel febbraio 1607, in un fasto per noi oggi inimmaginabile. In forma semiscenica (luci di Guido Levi), è proposto dallensemble vocale-strumentale Concerto Italiano, e dai solisti diretti da Rinaldo Alessandrini che, nellinterpretazione della musica barocca, rappresenta ormai una delle glorie italiane. Martedì 20 marzo per lIstituzione universitaria dei concerti (Aula magna del rettorato della Sapienza) un singolare concerto con immagini, dedicato ad Alfred Hitchcock. LOrchestra sinfonica di Sanremo, diretta da Antonio Ballista, proporrà alcune delle musiche dei film di Hitchcock, mentre, accuratamente montate da Stefano Masi, scorreranno alcune immagini tratte dai capolavori del «re del brivido». Il 21 aprile, sempre allAccademia di Santa Cecilia, Vladimir Ashkenazy, il grande pianista che da molti anni frequenta assiduamente anche la direzione dorchestra, celebra Grieg, nel centenario della morte, proponendo le musiche per il Peer Gynt di Ibsen. Il 5 maggio Pappano sul podio e Barenboim al pianoforte per la stagione dellAccademia di Santa Cecilia, in due Concerti pianistici (Beethoven, n. 3; Liszt n. 1), preceduti dal Salmo IX, capolavoro sinfonico-corale di Goffredo Petrassi.
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