(...) Eppure anche i simpatici roditori (che infestano le nostre città provocando ingenti danni, proprio come i caprioli, anche se in numero molto maggiore) hanno, nel mondo della Fantasia, un «parente» amatissimo, e non solo dai bambini... il personaggio senza dubbio più simpatico (scusate se lo preferisco a Paperino), e più carino creato dal genio di Walt Disney; Topolino! E che dire delle meduse, così amate dai nostri figli (quando non ne vengono a stretto contatto), perché co-protagoniste di un altro dei loro film preferiti: La Sirenetta! E allora, perché a qualcuno (ma in realtà, come vedremo, sono moltissimi) sta a cuore il destino dei caprioli (perché assomigliano all'indifeso Bambi), mentre, proprio nessuno si occupa di «salvare» topi e meduse? E perché sono sicura che l'onorevole Pedrini non sia stato spinto (esclusivamente) dal desiderio di «farsi pubblicità, sfruttando l'emotività della gente», quando ha proposto di ospitare alcune centinaia di caprioli a Zeri! No, il Sindaco di Zeri non è un cinico «profittatore», ma un uomo colto, un manager, un giornalista, (anche un amico, almeno fino ad oggi!) ben attento alle debolezze ed alle emozioni altrui, come conviene soprattutto a chi fa politica, ha capito un semplice, quanto profondo aspetto dell'animo umano: come si forma «l'immagine di sé»! Ovvero l'immagine del proprio essere che ognuno si porta dietro fin da bambino! Ma che c'entra l'immagine di sé con Bambi, con Pedrini e con i Caprioli? Seguitemi ancora per poche righe e lo saprete. Siamo stati tutti bambini, e molti dei messaggi che abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia circa il nostro comportamento (di allora) saranno senza dubbio stati positivi, ma molti altri, sicuramente, non lo erano. Se vi è stato, a volte, detto che eravate un bambino «ingrato» , «maldestro» o peggio «cattivo», avete (abbiamo) tutti assorbito, ovviamente, insieme all'incoraggiamento positivo, anche tutte queste informazioni negative. Un recente studio americano ha messo in luce il fatto che per ogni parola di lode che i genitori rivolgono ai propri figli otto sono di critica! E così, la stessa ricerca ha dimostrato che, arrivati ai 14 anni, il 98 per cento dei ragazzi ha un'immagine negativa di sé. La nostra situazione psicologica di base è quella di una grande impotenza. Solo pochi sanno veramente cambiare l'idea negativa del Sé, che si portano dentro dall'adolescenza, ed assumono la responsabilità della propria vita, decidendo di vedere sé stessi solo attraverso la propria ragione, ed il proprio cuore. Queste persone, da un lato non hanno certo «bisogno» di compiere gesti che li facciano apparire «buoni agli occhi della gente», e dall'altro possono compiere le loro azioni senza avere bisogno dell'approvazione altrui, ma solo di quella della propria coscienza! Sto parlando, ad esempio, dei milioni di volontari religiosi e laici, che ogni giorno aiutano i nostri simili in difficoltà, dei missionari in giro per il mondo, ma anche di tutti gli impiegati, i professionisti (anche della politica) capaci e volenterosi , che cercano di realizzare pienamente sé stessi, dando un senso alla loro vita, sto parlando dei genitori che non riversano sui figli le loro ansie ed i loro insuccessi, ma che li amano e li aiutano a crescere senza falsi condizionamenti. Se non si fa questo percorso, si cercherà sempre di apparire «buoni» con un minimo sforzo (anzi microscopico): quello di «lavare» l'immagine negativa di noi. Ma se vogliamo «crescere» davvero, la strada è un'altra.
Ad esempio: lo sapete che a ferragosto milioni di persone anziane, nel nostro Paese, rimangono sole perché i loro parenti «devono» andare in vacanza ... credetemi, anche loro hanno «grandi occhi languidi» anche se non sono proprio quelli di Bambi...*Docente di Psicologia Medica
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