Eco sempre più snob: 75% del popolo col Cav Che schifo che fa questa Italia berlusconiana...

Il semiologo guru della sinistra si scatena in un'intervista al Manifesto: "Sette italiani su dieci sono naturalmente berlusconiani, non vogliono pagare le tasse e vogliono andare a 150 all'ora in autostrada". Alla faccia dei luoghi comuni. Poi propone una soluzione inquietante: "Bisognerebbe educarli"

Eco sempre più snob: 75% del popolo col Cav Che schifo che fa questa Italia berlusconiana...

"Il popolo non ha il pane? Dategli le brioches". Lo spirito è proprio quello, quello dell'Ancien Regime, dei nobili imparruccati e incipriati, dell'aristocratico che cammina in mezzo alle plebi schivandone il contatto. Plebi che, va da sé, sono assolutamente pidielline, orribilmente berlusconiane e pure terribilmente italiane, ohibò la massa. Torna a tuonare il semiologo-intellettuale-tuttologo Umberto Eco e lo fa dalle colonne del Manifesto interrogato da Valentino Parlato. Un rendez-vous tra due vecchie glorie dell'intellighentia comunista. Tra i due amici (Eco iniziò a collaborare col quotidiano comunista nell'aprile del 1971) è tutto un piangersi addosso e commiserarsi: eh caro mio come era bello il Manifesto di una volta (quello degli anni di piombo, per intenderci), che belle le barricate, quanto ci divertivamo a far la fronda-chic a quei bonaccioni del Pci (quelli che avevano difficoltà a denunciare le purghe sovietiche per ri-intenderci). Le parole chiave sono sempre le stesse: decadenza dei costumi, argine al berlusconismo, anarchia, deriva, attacco alla Costituzione e poi - fresco di conio -, l'asorrosiano colpo di stato. "In Italia siamo senza governo, nelle mani di un'anarchia - sale in cattedra il re dei semiologi -, nelle mani di un'anarchia o di minoranze paracriminali". Poi "paracriminali" pare esagerato anche a lui e spiega con fare didascalico: "Non perché uccidano gente per la strada ma perché sono fuori da ogni legalità". Ineffabile.

Poi torna subito all'attacco: "Il problema non è cacciare Berlusconi con un colpo di stato, contro il 75 per cento degli italiani al quale in fondo le cose vanno bene così". Parlato trasecola e vacilla: il 75 per cento degli italiani è berlusconiano? Sì Eco, con un ottimismo da far invidia allo stesso Cavaliere, attribuisce a Berlusconi l'apprezzamento di tre quarti degli italiani e ribadisce il concetto: "Non dico quelli che votano direttamente Pdl, ma quella maggioranza naturalmente berlusconiana che non vuole le tasse, ha voglia di andare a 150 chilometri all'ora sulle autostrade, vuole evitare carabinieri e giudici, trova giustissimo che uno se la spassi con Ruby, trova naturale che un deputato vada dove meglio gli conviene". Insomma il nemico non è più Silvio Berlusconi da Arcore o il suo elettore, il nemico è l'italiano medio. Che per definizione - secondo le logiche di Eco -, è manigoldo, puttaniere, infido, dedito alla truffa e spericolato. E - tra l'atro - è "naturalmente" così, quindi supponiamo che sia una questione di nascita... Sette italiani su dieci sono della canaglie, praticamente si salvano solo Parlato, Asor Rosa e qualche altro intellettuale gauchiste. Ma Eco è uno scienziato della società e, come tale, a ogni quesito riesce sempre a trovare una soluzione. Quatanticinque milioni di italiani sono dei balordi col vizio del berlusconismo? Ci vuole la pedagogia (ovviamente di sinistra): gli italiani sono dei bambini e quindi bisogna educarli. "Per cambiarli ci vorrebbe un'azione profonda, di persuasione ed educazione".

Poi, sul finire dell'intervista-riflessione, asserragliato nella sua Bastiglia-Manifesto, dopo aver difeso magistrati, giudici, morale e Costituzione dall'attacco delle plebi furenti si confessa col compagno Parlato: "Ormai a sinistra si diventa conservatori". Il dubbio ci era venuto...

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