Dal 1 gennaio i sacchetti per la frutta e la verdura saranno a pagamento

Dal 1 gennaio 2018 una direttiva Ue obbligherà i supermercati a introdurre un costo fisso per ogni sacchetto biodegradabile in cui si confezionano frutta e verdura sfuse

Dal 1 gennaio i sacchetti per la frutta e la verdura saranno a pagamento

Dal 1 gennaio 2018 la spesa degli italiani costerà di più. A regalarci uno sgradito aumento nel carrello è l'introduzione di una tassa sui sacchetti della frutta e della verdura, che non saranno più gratuiti ma costeranno fino a due centesimi a busta.

Come riporta Il Fatto alimentare, una direttiva della Ue stabilisce che dal primo giorno del prossimo anno nel banco self-service della frutta e della verdura i sacchetti distribuiti per porzionare gli alimenti dovranno essere rigorosamente biodegradabili: una condizione che peraltro è già soddisfatta da diverse catene di supermercati italiani.

Non tutti, però, si sono già adeguati e comunque dal 1 gennaio tutti dovranno rinunciare a distribuire gratuitamente i sacchetti. Le buste dovrebbero costare in media due centesimi a pezzo e il totale sarà riportato fedelmente in calce allo scontrino. Chi acquisterà ad esempio cinque diverse varietà di frutta o di verdura (oppure ne imbusterà cinque diverse), pagherà fino a dieci centesimi in più sul totale della spesa.

L'unico modo per evitare la "stangatina" sarà quello di acquistare frutta e verdura direttamente confezionati nella vaschetta di plastica ma da una rilevazione diffusa recentemente sempre dallo stesso Fatto Alimentare emerge che ben l'80%

degli italiani reputa la frutta sfusa più "sana" rispetto a quella già confezionata. Secondo lo studio condotto da Ipsos per Novamont però pare che il 58% degli intervistati ritenga equo pagare 2 centesimi per ogni sacchetto.

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