Spread, l'ad di Intesa San Paolo: "In Italia nessuno scenario apocalittico"

Il Ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina, zittisce il "partito dello spread": "Non esistono scenari da Armageddon". E annuncia utili netti oltre i tre miliardi di euro per i primi nove mesi del 2018

Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo
Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo

“Non esistono scenari da Armageddon. Se si vuole vedere la fine del mondo, allora andiamo al cinema”. Parola del Ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina. L’amministratore delegato del primo istituto di credito italiano mette a tacere il “partito dello spread” presentando conti in crescita e utili netti oltre i tre miliardi di euro per i primi nove mesi del 2018. Quasi un miliardo in più rispetto allo stesso periodo del 2017.

Le cifre presentate agli analisti, quindi, descrivono tutto fuorché un istituto in crisi: esposizione ai Btp italiani stabile e 44 miliardi di nuovo credito concesso negli ultimi nove mesi. Smentiti, insomma, almeno per ora, i timori sulle banche italiane. E a farlo è il numero uno di Intesa San Paolo, che mette fine ad un dibattito, quello sullo spread e sui rischi connessi alle politiche del governo, che non terrebbe conto dei numeri e dei fondamentali.

Il banchiere che aveva, seppur pacatamente, dato il suo plauso a provvedimenti come il reddito di cittadinanza, qualche mese fa, come ricorda La Verità, aveva annunciato che la politica sui titoli di Stato di Intesa San Paolo non sarebbe cambiata neppure “di fronte ad impennate dello spread”. Ieri Messina ha ribadito questo concetto sfatando i “dogmi economici” che costituiscono una delle principali armi dell’opposizione contro il governo gialloverde.

Nessuno “scenario apocalittico” alle porte, insomma. Secondo l’amministratore delegato di Intesa San Paolo nel 2019 il Pil crescerà “non meno dell’1%”.

E, riporta il Sole 24 Ore, anche nel caso di una crescita tra lo 0,5 e l’1, non ci sarebbe “alcun impatto sul costo del rischio”. Le banche, insomma, dormono sonni tranquilli. E chi pensava di trovarsi davanti “ad un film di fantascienza” nei prossimi mesi, potrebbe rimanere deluso.

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