Gli americani rilanciano l'offerta Per Italo messi sul piatto 2 miliardi

Padoan e Calenda spingono per lo sbarco in Piazza Affari

Gli americani rilanciano. Il cda fiume di Italo, iniziato alle 17 e andato avanti per oltre cinque ore è stato sospeso quando il fondo Usa Global Infrastructures Partners ha annunciato di essere pronto ad alzare l'offerta a 2 miliardi accollandosi anche i 400 milioni di debito. Con un ultimatum: avere una risposta entro la mezzanotte. Prendere o lasciare. La palla è quindi tornata agli azionisti della società guidata da Flavio Cattaneo che devono decidere se seguire il binario che porta verso la stazione di Piazza Affari con il collocamento del 40% della società sul mercato oppure far salire a bordo gli americani e proseguire ad alta velocità ma non in Borsa.

D'altro canto, l'asticella doveva essere alzata, ad almeno 2,3 miliardi rispetto agli 1,9 messi sul piatto inizialmente, per contenere il premio di maggioranza e i dividendi. La proposta di Gip ha il vantaggio di essere tutta cash e senza le incertezze di una Ipo. Ma per valutarla bene, all'advisor e alle banche del consorzio serve tempo per completare il lavoro sull'annunciata Ipo, individuare la forchetta di prezzo e sondare le intenzioni di acquisto degli investitori. Tempo che il fondo non ha concesso. Ha invece lasciato aperta, fin da subito, la possibilità agli attuali soci di rimanere nel capitale (ma senza superare il 25%) e al tandem Luca di Montezemolo presidente con l'ad Cattaneo di restare al vertice.

Nel bel mezzo della trattativa, intanto, è sceso in campo il governo sebbene Italo sia una società privata: «La quotazione in Borsa rappresenterebbe il perfetto coronamento di una storia di successo», hanno dichiarato ieri in una nota congiunta il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il Ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, aggiungendo che comunque «è molto positivo che vi sia un grande interesse da parte di potenziali investitori su Ntv».

Per i due ministri «il merito va alla capacità degli imprenditori, del management e delle istituzioni finanziarie, a partire da Intesa, che hanno costruito una grande azienda di servizi con investimenti molto significativi e che hanno saputo con coraggio superare anche momenti di difficoltà». E «questa operazione dimostra il potenziale della concorrenza nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento dei servizi ai clienti».

CC

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