Banca Generali scende in prima linea nell'offerta di soluzioni di investimento socialmente responsabili, aggiungendo all'offerta di fondi Esg (acronimo anglosassone di ambiente, sociale e governance) «à la carte», anche nuovi strumenti per la costruzione di portafogli che tengano conto degli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. L'iniziativa della banca guidata da Gian Maria Mossa (nella foto) non punta soltanto a diversificare l'offerta, ma anche a superare il 10% delle masse gestite con investimenti in queste soluzioni entro il prossimo triennio. «Parliamo di un target compreso tra i 3,5 e i 4,5 miliardi di euro», ha spiegato ieri Mossa.
Con il contributo della società londinese Mainstreet Partners specializzata nella consulenza di scelte sostenibili, Banca Generali ha affiancato alla propria piattaforma per il controllo degli investimenti un metodo quantitativo capace di creare valore secondo strategie rispettose della classificazione Esg e, contemporaneamente, misurarne concretamente nel tempo i contributi. «Dopo aver allargato la rosa di investimenti sostenibili abbiamo voluto sviluppare una soluzione che avvicinasse in modo completo e ben strutturato le sensibilità dei nostri clienti sulle tematiche di tutela dell'ambiente, lotta alle sperequazioni sociali, e rispetto delle best-practice nelle politiche di governance delle imprese», spiega Andrea Ragaini, vicedirettore generale di Banca Generali.
L'approccio parte dalla selezione delle migliori opportunità in ciascun ambito tematico, sia relativo al rating di sostenibilità, livello di raggiungimento degli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nella carta con le 17 sfide al 2013, o l'analisi dei comportamenti delle imprese. Viene poi fatto uno screening completo del livello di sostenibilità di ciascun investimento e l'efficacia del team di gestione.CC
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