Banca Tercas, l'Ue blocca il salvataggio

Gli aiuti a Banca Tercas del fondo interbancario sono "aiuto di stato incompatibile". Questa la conclusione dell’indagine della Commissione Ue, secondo cui il Fidt "ha agito per conto dello stato italiano"

Banca Tercas, l'Ue blocca il salvataggio

Gli aiuti a Banca Tercas del fondo interbancario sono "aiuto di stato incompatibile". Questa la conclusione dell’indagine della Commissione Ue, secondo cui il Fidt "ha agito per conto dello stato italiano". L’Italia inoltre non ha presentato un piano di ristrutturazione. Bene ora l’intenzione delle banche private di intervenire volontariamente. Continua lo scontro tra la Ue e il sistema bancario italiano, la commissaria europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager, ha bocciato il salvataggio di Banca Tercas, considerando Aiuto di Stato la discesa in campo del Fitd, il Fondo di tutela dei depositi bancari, che nel luglio 2014 intervenne per coprire le perdite della banca di Teramo e sostenere la cessione a Banca Popolare di Bari.

Un comunicato ufficiale informa infatti che "La Commissione ha concluso che il Fitd ha agito per conto dello Stato italiano. Le misure non sono conformi alle norme Ue sugli aiuti di Stato, perché l'Italia non ha presentato un piano di ristrutturazione e le misure non hanno ridotto al minimo né l'aiuto né le distorsioni della concorrenza che ne derivano. La Commissione valuta positivamente il fatto che banche private stiano valutando la possibilità di sostenere volontariamente Banca Tercas. In ogni caso, i depositanti continuano a godere di una protezione totale".



Quest'ultimo riferimento riguarda il cosiddetto piano B, già preparato dalle banche italiane e che prevede il ricorso al braccio volontario dello stesso Fitd, ma questa è solo una delle contromosse del sistema bancario nazionale, che aspettava questa bocciatura annunciata per avere finalmente una decisione formale contro cui muoversi formalmente ricorrendo alla Corte di Giustizia europea, come anticipato da MF-Milano Finanza. Ad avanzare il ricorso sarà probabilmente il Fitd o la Banca d'Italia.

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