Economia

Benzina a 44 centesimi al litro. Ma Renzi non ci toglie le tasse

Rispetto al 2008 il costo del barile è sceso del 19%, ma le accise sono aumentate del 46%

Pompa di benzina
Pompa di benzina

L'unica colpa è dello Stato. Altro che le compagnie petrolifere. Oggi la benzina alla pompa potrebbe costarci 44 centesimi al litro. Ma non succederà mai. Mai il prezzo andrà sotto l'euro. Nemmeno se le compagnie petrolifere, stordite da un colpo di sole, dovessero iniziare a regalare a destra e a manca l'oro nero. Questo perché in Italia le imposte, che Matteo Renzi si guarda bene dal cancellare, gravano sul prezzo di benzina e diesel per oltre due terzi. Quando andiamo a fare rifornimente, insomma, dobbiamo tener presento che oltre a riempire il serbatoio della nostra auto, stiamo anche riempiendo le tasche di uno Stato famelico e incapace di amministrate i nostri soldi.

Rispetto al 2008 il prezzo della benzina al netto delle tasse è inferiore del 18,8%. Il che, come fa notare Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, si tramuta in "un rincaro del 31,4% esclusivamente attribuibile alle tasse". Negli ultimi sette anni le accise sono, infatti, cresciute del 46% mentre il carico dell’Iva è aumentato del 21,8%. "Nel dicembre 2008 le accise pesavano su un litro di gasolio per 42,3 centesimi - spiega Rizzo - c'erano poi da sommare 18,53 centesimi di Iva: non il 20 per cento (livello dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto allora vigente) rispetto ai 50,34 centesimi che all’epoca costituivano il prezzo della nafta al netto del carico fiscale, bensì quasi il doppio. Esattamente, il 36,8 per cento". Questo perché l'Iva viene applicata anche sulle accise, non solo sul prodotto industriale. Insomma, lo Stato tassa anche le tasse. Sette anni fa le imposte sulle imposte toccavano i 60,82 centesimi, il 57,4% del totale. Oggi, continua Rizzo sul Corsera, "si è arrivati a 84,31, e siamo al 67,4% del totale. Una differenza di quasi 23,5 centesimi per litro, che proiettata sulle 22 milioni di tonnellate di gasolio consumate annualmente in Italia significa per il fisco un maggiore introito di quasi 5,2 miliardi di euro ogni 12 mesi". Tanto per capirci: le tasse sulle tasse valgono da sole circa 3 miliardi di euro sui consumi totali di gasolio.

Su oggi litro di benzina le imposte gravano per 72,8 centesimi. "Se si aggiunge anche l’Iva, considerando anche in questo caso l’impatto delle tasse sulle tasse - calcola Rizzo - il peso del prelievo fiscale sfiora un euro su un costo medio alla pompa di un euro e 421". Insomma, poco meno del 70% del prezzo finale va al Fisco, quindi allo Stato.

Quindi, non è così peregrino chiedersi perché sino a ora Renzi, che si vanta di abbassare le tasse ovunque, non ha ancora messo mano a questo furto legalizzato. Perché non possiamo pagare un litro di benzina 44 centesimi? Perché dobbiamo finanziare un Fisco sanguisuga?

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