Economia

Il bluff dell'occupazione che sale

Sui dati pesano l'invecchiamento della popolazione e le pensioni, tanto è che cresce la disoccupazione giovanile

Il bluff dell'occupazione che sale

Dati non incoraggianti sul fronte del lavoro, anche se il governo e il Pd sbandierano gli "ottimi risultati". Il tasso di disoccupazione a ottobre, pari all'11,5%, resta "sostanzialmente invariato" dopo il calo dei tre mesi precedenti. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce di 12,3 punti percentuali (-410 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 1,4 punti. La stima dei disoccupati a ottobre diminuisce dello 0,5% (-13 mila), con il calo che riguarda le donne e la popolazione di età superiore a 34 anni. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Vediamo perché

L'Istat rileva che il tasso di disoccupazione giovanile a ottobre sale al 39,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo sono esclusi coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,3% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Questa, precisa l'Istat, aumenta a ottobre di 0,1 punti percentuali. Nell'ultimo mese il tasso di occupazione tra i 15-24enni rimane stabile, mentre il tasso di inattività cala di 0,1 punti. L'Istat spiega come la fascia più colpita sia quella che va da 34 a 49 anni, che nell’ultimo triennio ha fatto registrare un calo dell’occupazione del 4,4%, ovvero di 450mila unità.

Dati buoni, invece, per gli over 50. Negli ultimi tre anni crescita pressoché costante degli occupati di 50 anni o più (+13,9%, pari a circa +900 mila tra gennaio 2013 e ottobre 2015). Ma l'Istat sottolinea che a questo dato contribuisce il progressivo invecchiamento della popolazione e quello "ancor più rilevante" della maggiore partecipazione al mercato del lavoro, determinata anche dalle minori uscite per pensionamento a seguito delle riforme previdenziali.

Gli occupati under 50, evidenzia l'istituto statistico, sono in calo fino alla prima metà del 2015. La flessione è stata più consistente nel 2013, in particolare per le persone tra 15 e 34 anni (-6,3%, pari a un calo di oltre 300 mila occupati da gennaio 2013). Solo nella seconda metà del 2015 si osserva una ripresa degli occupati 15-34enni che a ottobre 2015 tornano ai livelli di metà 2014.

Gli occupati 35-49enni diminuiscono lungo l'intero triennio, registrando un calo del 4,4% (circa -450 mila).

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