Le Borse europee euforiche Piazza Affari vola: +6,5% Lo spread cala a 420 punti

Sulla scia delle conclusione positiva della prima giornata del vertice di Bruxelles i mercati Ue brindano: Milano e Madrid in volata. In forte calo lo spread

Le Borse europee euforiche Piazza Affari vola: +6,5% Lo spread cala a 420 punti

Alla fine è sbocciata la seduta più rialzista dall’inizio dell’anno, dove Milano ha spiccato volo con un più 6,59% del Ftse-Mib: contro tutti i pronostici, i leader europei sono riusciti a centrare concreti risultati positivi ad un vertice stracarico di attese. Soprattutto decidendo interventi calmieranti di breve termine sul cruciale mercato dei titoli di Stato, grazie alla proposta che l’Italia è riuscita a far passare sulla creazione di uno "scudo anti spread". E la reazione dei mercati, stavolta positiva su tutti i fronti, è stata quasi brutale nella sua intensità.

All’ondata di acquisti scatenati dall’euforia si sono infatti aggiunti ordini forse anche più affrettati e aggressivi di tutti quegli operatori che, di colpo, si sono ritrovati in contropiede nelle loro scommesse ribassiste, e che dovevano ricoprire le loro posizioni. Questo repentino cambiamento di rotta, rispetto alla nervosa debolezza dei giorni passati, si è visto sui vari segmenti. A cominciare appunto da quello dei bond governativi dei grandi paesi periferici dell’area euro, Italia e Spagna, dove alle vendite si sono sostituiti forti acquisti. Con la proposta italiana, l’Unione europea ha deciso di sfruttare pienamente il potenziale dei suoi fondi anti crisi - l’attuale Efsf e il futuro Esm - per far loro compiere, ove richiesto, acquisti calmieranti di bond sotto stress e arginare così i rialzi dei rendimenti. Su queste emissioni i tassi retributivi sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se quest’ultimo risale a seguito di acquisti i rendimenti ne risultano automaticamente diminuiti, e viceversa.

Questa mattina i rendimenti dei Btp a 10 anni sono calati fino al 5,77%, sui minimi dal 21 giugno scorso, a fronte del 6,20% registrato ieri in chiusura, e in questo modo il loro differenziale o spread rispetto ai Bund della Germania è caduto fino a 409 punti base, o 4,09 punti percentuali. A contribuire al restringimento degli spread il fatto che parallelamente si sia invertita la corsa verso i Bund, che tende a verificarsi nella fasi di tensione dei mercati, in quanto essendo ritenuti una attività molto sicura vengono utilizzati dagli investitori come porto salvo nelle fasi di debolezza. Ma quando è tornata l’euforia molti hanno deciso di uscire dai Bund e dall’1,513% visto ieri in chiusura stamattina loro tassi sono arrivati a sfiorare l’1,70%, mentre successivamente hanno moderato la risalita all’1,58%. In serata i rendimenti dei Btp si attestano al 5,82% e lo spread Italia-Germania a 424 punti base. Anche più marcata l’attenuazione dei tassi su bond della Spagna, che invece ha ottenuto di poter utilizzare i fondi salva Stati europei per ricapitalizzare direttamente le sue banche, senza che questo vada a creare insidiosi effetti su mole e composizione del debito pubblico nazionale. I rendimenti dei Bonos decennali sono caduti a picco, al 6,33% dall’oltre 6,90% di ieri, e lo spread rispetto ai bund è calato a 474 dai 542 punti base di ieri.

Madrid ha chiuso con un balzo del 5,38%. Ma rialzi spettacolari hanno coinvolto tutte le piazze europee. Parigi ha chiuso al più 4,75%, Francoforte al più 3,33%, Londra in serata si limitava al più 1,40% risentendo di problemi interni con le banche; Atene ha spuntato un più 5,68%. Ovunque si sono registrate impennate dei titoli bancari - salvo la Gran Bretagna appunto dove diversi istituti sembrano impelagati in un crescente scandalo a causa dei raggiri effettuati sulle comunicazioni dei tassi interbancari del Libor - mentre l’Ue rivendica di aver finalmente assunto misure che puntano a "rompere il circolo vizioso tra (debolezza) sui titoli di Stato e (cali in Borsa) del settore bancario". Anche l’euro non ha mancato l’appuntamento con il rally: da poco sopra 1,24 dollari cui era sceso ieri oggi è balzato quasi a 1,27.

I dati sulla dinamica sempre più debole dei prestiti bancari al settore privato nell'Eurozona, hanno ricreato aspettative di possibili manovre espansive la prossima settimana da parte della Banca centrale europea. Il Consiglio direttivo della Bce tornerà a riunirsi giovedì. Finora l’istituzione sembrava in attesa di vedere gli esiti del vertice europeo, prima di prendere eventuali decisioni. E ora potrebbe sfornare quel taglio dei tassi di interesse che era stato già discusso a inizio giugno. Inoltre potrebbe decidere nuovi prestiti prolungati e agevolati a favore delle banche, per le quali ha appena ulteriormente ampliato la gamma di titoli finanziari che accetta in garanzia (collaterali). Vista la volatilità mostrata dai mercati negli ultimi due mesi resta d’obbligo la prudenza sui possibili futuri sviluppi. Tanto più che gli accordi stretti oggi dovranno essere finalizzati nei prossimi giorni, prima dell’Eurogruppo del 9 luglio, con lavori sui dettagli dove si sa possono nascondersi sorprese poco piacevoli.

E non si può certo escludere che le impennate di oggi portino a correzioni alla prossima seduta. Ma almeno adesso si guarda alla riapertura di lunedì con meno inquietudine. Anzi, forse adesso c’è uno spiraglio di fiducia.

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