La Cina frena i piani Fca Possibili rinvii per Alfa

L'assemblea straordinaria di Fca, convocata oggi ad Amsterdam, non solo darà il benestare allo scorporo di Ferrari dal gruppo, ma servirà al mercato per capire quali saranno i reali contraccolpi sui piani di lancio dei nuovi prodotti (rinvii e rimodulazione degli investimenti) derivanti dal rallentamento cinese e dal «dieselgate» innescato dal Gruppo Volkswagen (il colosso tedesco, prima della burrascosa uscita del presidente Ferdinand Piëch, sarebbe stato il vero obiettivo di Fca). Secondo Bloomberg, l'ad Sergio Marchionne starebbe addirittura valutando gli investimenti da qui al 2018. Le indiscrezioni sul rinvio del lancio di nuovi modelli (il Suv e l'ammiraglia di Alfa, la stessa che si propone di insidiare la Bmw Serie 5, nonché la Maserati Alfieri, come riporta l'agenzia) hanno comunque inciso sull'andamento delle azioni Fca, arretrate ieri dello 0,8%.Le decisioni controbilancerebbero la frenata del mercato dell'auto cinese, molto orientato proprio sull'offerta di veicoli premium. L'attesa di conferme o meno da parte di Marchionne, a margine dell'assemblea di oggi, hanno messo in secondo piano anche i dati positivi sulle immatricolazioni in Italia del gruppo a novembre: +26%, meglio del mercato (+23,47%) e quota migliorata al 27,93% dal 27,37%. A questi dati si aggiungono quelli Usa (+2,9%), mentre a preoccupare, oltre alla Cina, è anche il Brasile in continua caduta libera: mercato totale giù del 34%. Marchionne, comunque, alcune settimane fa, aveva già messo le mani avanti sul tema Cina. «Le auto esportate in quel Paese - aveva anticipato - potrebbero avere difficoltà, e ciò vale anche per Alfa Romeo. Dobbiamo riallineare la produzione, c'è uno slittamento di alcuni mesi». Fumata nera, infine, su Gm.

Non si hanno notizie di un caffè tra Marchionne e Mary Barra, ad del gruppo Usa, in coda al vertice Usa sulla sicurezza stradale. Un nuovo summit si terrà a metà gennaio. Potrebbe essere una nuova occasione di incontro.PBon

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