Economia

Covid, in arrivo tredicesime più leggere Cgia: "Persi 3 miliardi di euro"

Le tredicesime di quest’anno risentiranno degli effetti provocati dall’emergenza sanitaria. Secondo la Cgia di Mestre gli acquisti di Natale rischiano di subire una contrazione fino al 15%

Covid, in arrivo tredicesime più leggere Cgia: "Persi 3 miliardi di euro"

Brutte notizie per le tasche degli italiani. Il Covid-19, dopo aver provocato gravi danni al sistema economico del nostro Paese, ora colpirà anche le tredicesime.

Quest’anno, infatti, secondo l'Ufficio studi della Cgia saranno 3 i miliardi in meno che saranno pagati rispetto alla somma erogata nel 2019. Le tredicesime arriveranno nei portafogli di 16 milioni di pensionati e di 18 milioni di lavoratori dipendenti. L'importo complessivo delle tanto attese gratifiche natalizie ammonterà a 30 miliardi di euro. Lo scorso anno, invece, la somma pagata era di 33 miliardi.

"Il Covid, purtroppo, ha alleggerito le tredicesime di tanti dipendenti del settore privato", ha sottolineato Paolo Zabeo, coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, che ha ricordato come dall'inizio dell'emergenza "almeno 6,6 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione e molti di questi a zero ore". Zabeo ha spiegato che questa situazione non ha consentito a tante persone di maturare il rateo mensile che definisce economicamente la gratifica. Ciò ha fatto sì che l’importo finale è stato alleggerito di circa 100 euro per ogni mese di indennità ricevuta.

Meno denaro nelle tasche degli italiani significa meno acquisti e, di conseguenza, un ulteriore danno al nostro sistema economico. "Con meno soldi a disposizione e tanta sfiducia che assilla le famiglie italiane, gli acquisti di Natale rischiano di subire una contrazione fino al 15 per cento", ha rimarcato Zabeo. "Se l'anno scorso la spesa complessiva ha sfiorato i 10 miliardi di euro- ha proseguito- quest'anno potrebbe scendere a 8,5-9 miliardi, una riduzione che rischia di penalizzare soprattutto le botteghe artigiane e i negozi di vicinato che faticano a reggere la concorrenza sempre più spietata del commercio on line".

Nonostante il consistente calo delle tredicesime c’è chi, in un modo o nell’altro, può "festeggiare": il fisco. Quest’ultimo, infatti, incasserà circa 10,4 miliardi di euro di ritenute Irpef. "Con l'aumento dei risparmi privati e la caduta verticale dei consumi delle famiglie il Paese sta scivolando pericolosamente verso la deflazione. Dallo scorso mese di maggio, infatti, l'indice dei prezzi al consumo è negativo", ha segnalato il segretario della Cgia, Renato Mason che allo stesso tempo ha messo in guardia su quanto potrebbe capitare nel prossimo futuro a causa della deflazione, cioè il calo dei prezzi di beni e servizi.

Lo stesso Mason ha ricordato che apparentemente "la cosa può sembrare positiva: se i prezzi scendono, i consumatori ci guadagnano. Nella realtà le cose assumono una dimensione completamente diversa: nonostante i prezzi siano in calo, le famiglie non acquistano, a causa delle minori disponibilità economiche e delle aspettative negative, quel poco che viene venduto comporta, per i negozianti, margini di guadagno sempre più contenuti"."La merce invenduta- ha spiegato ancora il segretario della Cgia- innesca una situazione di difficoltà per i commercianti, ma anche per le imprese manifatturiere che, a fronte delle mancate vendite, sono costrette a ridurre la produzione e in prospettiva anche l'occupazione".

A livello territoriale la Regione che presenta il più alto numero di percettori della tredicesima mensilità è la Lombardia (6,2 milioni le persone interessate). Seguono il Lazio (3 milioni e 287mila i soggetti aventi diritto), il Veneto (2 milioni 956 mila persone interessate) e l'Emilia-Romagna (2 milioni 821mila). In fondo a questa speciale classifica ci sono l'Umbria (532mila persone), la Basilicata (290mila), il Molise (160mila) e la Valle d'Aosta (77mila).

Da quest'anno, causa Covid, per alcuni soggetti la mensilità aggiuntiva viene pagata in anticipo. Nei prossimi giorni gran parte dei pensionati riceveranno la tredicesima sul proprio conto corrente. La stessa gratifica natalizia, nel giro di qualche settimana, verrà poi erogata anche ai dipendenti privati e a quelli pubblici.

Ai pensionati che non ricevono l'accredito sul conto corrente la tredicesima è stata corrisposta a partire dal 25 novembre grazie ad un accordo tra Inps e Poste Italiane per tutelare la salute dei titolari delle prestazioni in questa fase di emergenza sanitaria. Ai lavoratori dipendenti del settore privato il pagamento della mensilità aggiuntiva è stabilito dal Ccnl e, secondo tradizione, viene erogata dal titolare dell'impresa entro Natale.

Ai dipendenti pubblici, infine, le tredicesime vengono elaborate con il cedolino paga dell'ultimo mese dell'anno: entrambi i versamenti vengono corrisposti intorno al 20 dicembre.

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