La crisi con la Francia preoccupa Federlegno

Marta Bravi

Nel giorno della presentazione della 58esima edizione del Salone Internazionale del Mobile (che si terrà come di consueto al polo espositivo di Rho dal 9 al 14 aprile), con la biennale Euroluce e Workplace 3.0 nel nome dei numeri da record dello scorso anno, la politica estera entra a gamba tesa a guastare, almeno in parte, la festa. A esprimere preoccupazione per il settore è direttamente il presidente di Federlegno Arredo, Emanuele Orsini: «La nostra esportazione arriva al 50 per cento. Ci preoccupano i rapporti con la Francia perché è il primo paese d'esportazione con 2 miliardi e mezzo. Se il mercato interno non tiene abbiamo bisogno del mercato estero».

Si parla di un settore da quasi 80mila imprese in tutta Italia, che insieme danno lavoro a 320mila addetti e che hanno generato nel 2018 un fatturato di oltre 42 miliardi di euro, pari al 5 per cento del Pil nazionale. Per il macrosistema arredamento nel 2018 i segnali positivi sono arrivati sia dal mercato interno, con un aumento della produzione destinata al mercato nazionale del 3,1 per cento rispetto al 2017, sia dall'export che ha mantenuto un segno positivo costante «a dimostrazione della capacità del nostro settore di reggere agli urti dell'attuale quadro macroeconomico internazionale e di mantenere il vantaggio competitivo che lo ha sempre caratterizzato» commenta Orsini.

«Per

semplicità ed efficacia comunicativa tutti parliamo di design made in Italy - spiega il presidente -, ma dietro la forza e la fama mondiale di alcuni tra i più importanti brand italiani c'è un'intera filiera produttiva».

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