C'è una possibilità, per adesso ancora remota, che Fiat e Psa Peugeot Citroën possano allargare nuovamente la loro partnership, ma questa volta nel campo delle motorizzazioni ecostenibili. I due gruppi già condividono la produzione di furgoni nello stabilimento Sevel di Atessa (Chieti), lo stesso per il quale Sergio Marchionne ha appena annunciato 700 milioni di investimenti, e l'impianto Tofas, in Turchia, dove nascono Fiat Fiorino, Peugeot Bipper e Citroën Nemo. Da fonti industriali vicine al Lingotto si apprende ora che all'attenzione di Marchionne e di Alfredo Altavilla, responsabile dei mercati Emea, ci sarebbe anche il dossier Psa sul nuovo motore con tecnologia Hybrid Air. Si tratta di un motore ibrido con la differenza, rispetto a quelli che si conoscono, che funziona a benzina e aria compressa.
Presentata al Salone di Ginevra dello scorso marzo, questa tecnologia sarà offerta sulle gamme dei veicoli Peugeot e Citroën a partire dal 2016. Ma al di là delle caratteristiche «verdi» di queste motorizzazioni, grazie alle quali una Citroën C3 arriva a consumare meno di tre litri di benzina ogni 100 chilometri percorsi ed emettere solo 69 grammi di anidride carbonica al chilometro, questa tecnologia potrebbe dare un importante contributo economico al programma di ristrutturazione avviato dal gruppo transalpino. Da un momento all'altro, infatti, è atteso un segnale dalla Commissione Ue sul piano di ristrutturazione (taglio del 17% della forza lavoro in Francia entro il 2015) di Psa.
«Siamo vicini a una decisione finale», ha affermato il responsabile dell'Antitrust, Joaquin Almunia, riferendosi ai risultati delle verifiche che l'Ue sta ultimando sulla compatibilità della ristrutturazione del gruppo con le regole degli aiuti di Stato. Il piano di rilancio di Psa prevede - con la disapprovazione più volte palesata proprio da Marchionne, in veste di portavoce delle case automobilistiche europee - fino a 7 miliardi di aiuti per Banque Psa Finance.
La tecnologia «benzina-aria compressa», messa a punto dai francesi, sarà ovviamente condivisa con il socio General Motors e, soprattutto, con il partner cinese Dongfeng, lo stesso che, secondo le indiscrezioni pubblicate da Le Figaro, potrebbe intervenire per un fondamentale aumento di capitale del gruppo che fa capo alla famiglia Peugeot. In un recente intervento, però, il numero uno di Psa, Philippe Varin, ha chiaramente detto che per l'utilizzo dell'Hybrid Air «le porte sono aperte». Da qui i segnali di interesse di Fiat.
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