La Fiera di Rimini rinuncia alla Borsa: "La situazione del mercato è sfavorevole"

La Fiera di Rimini rinuncia alla Borsa: "La situazione del mercato è sfavorevole"

Anche Italian Exhibition Group (Ieg), nata dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza, getta la spugna: non è il momento di sbarcare a Piazza Affari. I motivi sono similari a quelli che avevano convinto a ottobre anche un simbolo del made in Italy come il Sigaro Toscano a rinunciare alla Borsa. Ovvero, la sfavorevole situazione del mercato azionario, domestico e internazionale, «che non permette al momento di apprezzare il valore di Ieg», si legge in una nota del gruppo fieristico.

Di qui la decisione di ritirare il collocamento privato riservato ad investitori istituzionali delle azioni ordinarie, finalizzato alla quotazione sul mercato telematico azionario di Borsa. Una scelta non del tutto attesa, visto che la società presieduta da Lotenzo Cagnoni aveva annunciato martedì il prolungamento di un giorno del periodo di offerta. Le azioni oggetto dell'offerta dovevano arrivare da un aumento di capitale, che era sta deliberato dall'assemblea straordinaria di Ieg il 17 ottobre, e dalla vendita da parte di Rimini Congressi e Salini Impregilo. L'appuntamento col listino rimane però tra gli obiettivi dell'azienda che nel 2017 ha organizzato 206 congressi ed eventi, fatturato 130 milioni e registrato utili per 9,2 milioni.

La società, «i cui fondamentali sono e rimangono solidi», annuncia che «continuerà il suo percorso di sviluppo valutando altre possibili leve strategiche coerenti con il suo andamento di crescita continua», mentre il piano industriale «non subirà rallentamenti e modifiche». La quotazione in Borsa resta «uno degli obiettivi futuri».

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