Fisco, redditometro fatale per genitori e figli

È legittimo l’accertamento a carico del trentenne che, pur dichiarando un reddito basso, acquista auto di lusso

Fisco, redditometro fatale per genitori e figli

È legittimo l’accertamento a carico del trentenne che, pur dichiarando un reddito basso, acquista auto di lusso. Ciò anche se vive con la madre benestante. È infatti necessario, come ricorda Italia Oggi, che il contribuente documenti il transito endofamiliare del denaro. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 1332 del 26 gennaio 2016, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate rimettendo la causa alla Ctr della toscana. Il caso ha creato opinioni contrastanti fra i giudici di merito. Infatti l’atto impositivo è stato ritenuto legittimo in primo grado per poi essere invalidato in secondo. Ora la Suprema corte ha ribaltato di nuovo il verdetto ritenendo assolutamente insuffi cienti le giustifi cazioni del giovane che aveva sostenuto l’acquisto dei veicoli di lusso da parte della madre. Aveva prodotto solo la dichiarazione di questa ma lui non poteva essere a carico della donna, vuoi per l’età vuoi perché aveva dichiarato 13 mila euro.

Sul punto la sesta sezione - T ha infatti chiarito che la prova documentale contraria ammessa per il contribuente dall’art.

38 del dpr 600/1973 non riguarda la sola disponibilità di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, ma anche l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso, che costituiscono circostanze sintomatiche del fatto che la spesa contestata sia stata sostenuta proprio con redditi esenti, pur non essendo onere del contribuente dare la prova rigorosa e puntuale dell’impiego proprio di detti redditi per l’acquisizione degli incrementi patrimoniali.

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