Economia

Flat tax e tagli sul welfare: la risposta dell'Italia alla lettera Ue. Ma il Mef smentisce

Pronta la lettera del ministro Tria per la Commissione Europea. Nel piano del governo la riduzione della pressione fiscale

Flat tax e tagli sul welfare: la risposta dell'Italia alla lettera Ue. Ma il Mef smentisce

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha presentato la lettera di risposta alla Commissione Ue che ha messo nel mirino il notro Paese per il mancato ripsetto della regola del debito nel 2018. Alcuni passaggi della missiva con cui il governa spiega le sue scelte a Bruxelles e le mosse per il futuro: "Dal lato della spesa, il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022", si legge nella lettera che avrebbe preparato il titolare di via XX Settembre.

Il ministro poi annuncia poi parla anche dello sperad e dei titoli italiani che stanno agitando e non poco il mercato: "Inoltre siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso". Alla lettera viene allegato il rapporto sull’andamento del debito redatto dal Dipartimento del Tesoro. "Colgo l’occasione - si legge nell’incipit - per ricapitolare la posizione del governo italiano in merito all’andamento del disavanzo e del debito nel 2018 alle nostre aspettative per l’anno in corso e ai programmi per il bilancio 2020-2022". Un punto fondamentale poi riguarda la flat tax che è stata già disegnata dalla Lega e proposta al titolare di via XX Settembre: "La flat tax punterà a ridurre la pressione fiscale gravante sulla classe media. Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media'', si legge nella missiva. ''Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali''. Le anticipazioni della lettera però sono state smentite dal Tesoro: "Il Mef smentisce nel modo più categorico le notizie di stampa che anticiperebbero i contenuti della lettera che il ministro Tria si prepara a inviare alla Commissione europea. Tali contenuti -si sottolinea- non corrispondono alla realtà. Come si potrà constatare quando si prenderà visione della lettera che sarà firmata dal ministro e inviata a Bruxelles".

In questo quadro trattative e di "risposte" a Bruxelles vanno considerate anche le parole del viceministro Garavaglia che ha parlato delle risorse risparmiate dal reddito di cittadinanza: "Stiamo parlando di un miliardo di euro. Una copertura da maneggiare con cura" e che "l'intenzione del governo è di utilizzare eventuali risparmi per ridurre le pendenze che abbiamo con l'Europa". "Dobbiamo rispondere correttamente alla lettera della commissione - ha ricordato Garavaglia - come ha detto il ministro le minori spese e le maggiori entrate hanno come priorità questa finalità".

Insomma il braccio di ferro con l'Europa (e non solo) è appena iniziato.

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