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G20, ipotesi di aiuto da 3mila miliardi per Eurolandia

Allerta sui rischi per il caro petrolio. "Firewall da rafforzare con 500 milioni". Oggi il voto tedesco sugli aiuti alla Grecia

G20, ipotesi di aiuto da 3mila miliardi per Eurolandia

I responsabili delle economie dei 20 Paesi più industrializzati del mondo punterebbero a stringere un accordo entro fine aprile per un nuovo pacchetto di salvataggio da circa 3mila miliardi di dollari, per fermare la crisi del debito europea e salvaguardare la ripresa. È quanto riportano alcune fonti citate da Reuters. La Germania ha già detto che a marzo prenderà una decisione riguardo al rafforzamento del fondo Esm, una mossa che per gli altri Paesi del G20 è essenziale per far scattare l’incremento delle risorse a favore del Fondo. Le due decisioni sarebbero in grado di convincere i mercati finanziari sul fatto che i problemi dell’Europa sono stati superati. Non solo, ma sarebbe uno degli sforzi più grandi fatti dal 2009, quando il G20 decise di stanziare 1.000 miliardi di dollari per aiutare la ripresa economica. Del resto, le aspettative di crescita per il 2012 sono moderate e i rischi al ribasso continuano a essere alti»: come indica il documento finale del G20 che si è svolto a Città del Messico. I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali spiegano, secondo la bozza, che «l’evoluzione economica internazionale continua a essere caratterizzata da una performance non omogenea, con la crescita debole nelle economie avanzate, e una più forte, sebbene in frenata, espansione nei mercati emergenti. Squilibri globali, e un persistente gap di sviluppo nonché elevati livelli di debito pubblico e privato seguitano a mantenere nell’incertezza le prospettive nel medio-lungo termine». Il G20 mette anche in guardia sul rischio di più alti prezzi del petrolio, mentre ritiene «essenziale», per la decisione in corso di mobilitare risorse per il Fondo monetario internazionale, una valutazione della rete di protezione europea in marzo. Sul tema crisi è intervenuto, a margine del G20, il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli: «La recessione in Europa e nel mondo rallenta - ha commentato - e l’Italia farà del suo meglio per sconfessare le stime più pessimistiche» di caduta del pil elaborate nel pieno della crisi, come quella dell’Fmi che parla di un calo del 2,2% per il 2012. Per Grilli «le economie sono ancora fragili, ma dagli Usa arrivano segnali migliori del previsto con un rallentamento del tasso di caduta». Nella capitale messicana è emersa anche la posizione dei Paesi emergenti, come il Brasile che, attraverso il ministro delle Finanze, Guido Mantega, chiede più potere all’interno del Fmi in cambio di aiuti per l’Eurozona.
Ghikas Hardouvelis, consigliere economico del premier greco, ha intanto ribadito la scelta di Atene di restare nell’euro.

«Lasciare uscire la Grecia dall’Eurozona non farebbe che portare inflazione, un calo molto consistente dei salari, la distruzione di numerose istituzioni e imprese sane», ha affermato Hardouvelis. Oggi è atteso il via libera del Bundestag agli aiuti per 130 miliardi ad Atene. In Germania, dice un sondaggio, il 62% della popolazione è contraria a questo salvagente.

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