Garrone nuovo presidente del Sole 24 Ore

Boccia sceglie un «peso massimo». Lunedì cda per la possibile scelta del prossimo ad

Garrone nuovo presidente del  Sole 24 Ore

Edoardo Garrone è il nuovo presidente del Sole 24 Ore. Il consiglio del gruppo editoriale di Confindustria lo ha nominato ieri, colmando così il vuoto lasciato la scorsa settimana dalle dimissioni di Giorgio Fossa. La società resta però ancora in «deficit» gestionale, essendo orfana anche dell'amministratore delegato, dopo le dimissioni di Franco Moscetti del 12 giugno scorso. Mentre è ancora vacante, dopo la recente uscita di Giancarlo Coppi, pure la posizione del direttore finanziario; che, in un gruppo quotato in Borsa e inserito nella black list della Consob - dunque sotto i riflettori per l'andamento finanziario - non è un fatto irrilevante. Secondo indiscrezioni, il prossimo cda del Sole, lunedì prossimo, potrebbe esaminare le valutazioni del comitato nomine sul candidato alla guida del gruppo selezionato dal cacciatore di teste Spencer Stuart. Una ricerca che dovrebbe produrre il risultato atteso fin dall'inizio, e cioè che, per esperienza manageriale e conoscenza del settore, la prima scelta resta quella dell'attuale ad dell'Ansa, Giuseppe Cerbone. Si vedrà.

Nel frattempo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha scelto Garrone per dare al Sole il presidente più autorevole e più confindustriale tra quelli disponibili e già coinvolti (sedeva già nel cda). Classe 1961, presidente del gruppo Erg, Garrone è un peso massimo nell'imprenditoria nazionale e vanta una lunga militanza in Confindustria, di cui ha anche guidato il movimento dei Giovani Imprenditori. Il compito, per Garrone e per l'ad che verrà, non sarà semplice: il gruppo è tuttora sotto choc per le dimissioni improvvise di Fossa e Moscetti, il ticket che doveva risanare il gruppo, ma che non ha portato i risultati sperati. Fossa poi ha lasciato dichiarando di essere stato «costretto a rassegnare le dimissioni». Una formula irrituale, tanto più se utilizzata da un altro peso massimo quale un «past president».

I conti finanziari del gruppo, nell'ultimo report mensile chiesto da Consob, mostrano un costante peggioramento della posizione finanziaria netta (negativa per 8 milioni, 14,7 milioni in più di fine anno al lordo di 3 milioni di flussi straordinari), mentre in Borsa il titolo resta intorno ai 65 cent, il 33% in meno dei 96 cent a cui è stato proposto a novembre l'aumento di capitale da 50 milioni, di cui 30 sono stati versati da Confindustria. MZ

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