Economia

Gucci, chiuso il contenzioso col fisco italiano. Pagherà 1,25 miliardi di euro

Il gruppo chiude la partita sulla presunta evasione da 1,5 miliardi di euro. Si tratta della conciliazione fiscale più alta tra società e Agenzia delle Entrate

Gucci, chiuso il contenzioso col fisco italiano. Pagherà 1,25 miliardi di euro

La maison Gucci ha trovato l'accordo con l'Agenzia delle Entrate; il gruppo pagherà al fisco italiano 1,25 miliardi di euro.

Il gruppo Kering, proprietario di uno dei marchi di lusso più famosi al mondo, ha concluso la conciliazione con il fisco italiano attraverso il cosiddetto “accertamento con adesione”. Si tratta della cifra più alta per un accordo tra l'Agenzia delle Entrate e una società privata. Il gruppo francese del lusso ha sempre negato di aver evaso le tasse e di essere perfettamente in regola con gli obblighi fiscali ma la Guardia di finanza ad inizio 2019 aveva inviato alla maison una richiesta di circa 1,4 miliardi per le imposte che non sarebbero state pagate per le attività svolte in Italia, nel periodo tra il 2010 e il 2016, dalla controllata svizzera Luxury Good International il cui fatturato, nel periodo di riferimento, sarebbe stato di circa 14 miliardi.

La controversia tra il colosso francese Kering, di proprietà di Francois Henry Pinault, e il fisco italiano è stato infine risolto e la definizione è stata "contraddistinta da un'analisi approfondita e da spirito collaborativo" e “ha riconosciuto che i rilievi mossi in sede di verifica riguardano la sussistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo 2011-2017, con relativa attribuzione di utili e, sotto altro profilo, i prezzi di trasferimento praticati da Lgi, per il medesimo periodo, con la consociata Guccio Gucci".

Ora il gruppo pagherà una maggiore imposta pari a 897 milioni di euro, più le sanzioni e gli interessi sino alla cifra di 1,25 miliardi di euro e la Kering fa sapere che "l'effetto di tale transazione sul bilancio consolidato di Kering del 2019 sarà pari a circa 600 milioni di euro di imposte addizionali sul conto economico e di circa 1.

250 milioni di euro di flusso di cassa negativo sul rendiconto finanziario”.

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