Guida per realizzare il miraggio del 3% nel deserto dei tassi zero

Con inflazione e tassi ai minimi, i bond con buoni rendimenti diventano rari. Tra i Paesi emergenti brillano Brasile e Turchia. E nel «corporate» le banche

Dopo l'ultimo scherzo, ampiamente previsto, che Mario Draghi ha giocato all'economia europea lasciando ancora una volta invariati i tassi di interesse, molti cittadini italiani, storici fan del mercato obbligazionario, si saranno messi (se già non l'hanno fatto) le mani nei capelli. Del resto non è una novità che l'ampio utilizzo di misure straordinarie di politica monetaria da parte delle principali banche centrali abbia prodotto un regime di tassi eccezionalmente bassi nei paesi industrializzati, Stati Uniti compresi. In questo contesto, raggiungere o superare un rendimento del 3%, su qualsiasi orizzonte temporale, specialmente quello breve, investendo esclusivamente in obbligazioni governative diventa un'impresa assai ardua.

DEBITO SOVRANO,

SCEGLIERE BRASILE E TURCHIA

Di fatto, nessuno dei Paesi del G7 si avvicina al 3% neanche lontanamente entro i dieci anni di scadenza. «Per ottenerlo bisogna diversificare almeno in parte su emittenti speculativi, come alcuni Paesi emergenti, assumendosi rischi rilevanti con la divisa e il merito di credito», fa notare Annesophie Chouillou del team credito e ritorno assoluto di Anthilia Capital Partners. Secondo l'analista di Anthilia, i Paesi emergenti su cui puntare sono Brasile e Turchia. Sul Paese verde oro è dello stesso avviso anche Tim Haywood, gestore del fondo Jb multibond - Absolute Return Bond Fund di Gam. «Le opportunità più straordinarie sono in Brasile», spiega. «Qui, i tassi d'interesse hanno subito ampie fluttuazioni. L'attuale pricing del mercato per l'evoluzione dei tassi d'interesse è essenzialmente una linea piatta per i prossimi cinque anni, un modello di stabilità mai visto nel Paese». Bene anche i rendimenti delle obbligazioni turche, anche se a preoccupare i risparmiatori ci pensano le lire di Istanbul, accusate di non reggere il confronto con l'euro. In altri termini: chi per esempio avesse acquistato bond turchi a inizio anno avrebbe sì un rendimento intorno al 10% da incassare ma se poi dovesse riconvertire le lire turche in euro vedrebbe amaramente che da gennaio le lire turche hanno perso circa il 20%, facendo di fatto perdere parte di quanto investito.

OBBLIGAZIONI CORPORATE,

QUALCHE POSSIBILITÀ ESISTE

«Qualche opportunità in più - spiega ancora Chouillou - la garantisce il settore del credito che, godendo di maggiore diversificazione e fruendo solo indirettamente del supporto del quantitative easing , offre rendimenti più attraenti. L'orizzonte temporale sul quale basare le proprie scelte di investimento deve essere medio lungo, vista la totale assenza di strumenti a breve termine così redditizi». «Gli indici Iboxx Financials Senior e Sub Europei hanno rispettivamente un rendimento dell'1,25% e del 2.34% ma all'interno del comparto è possibile reperire buone opportunità», spiega Chouillou. «Monte Paschi, tasso fisso 5.7% scadenza novembre 2017, è un esempio di titolo quotato dal rendimento decisamente interessante, mentre potendo diversificare nei subordinati, le obbligazioni Intesa 5% subordinate scadenza 2020 o l'ultima emissione tier2 Generali tasso fisso 5.5% scadenza 2047 sono potenziali candidati con fondamentali solidi. Parimenti, alcune occasioni circolano anche tra gli emittenti dotati di rating superiore all'interno del comparto High Yield Europeo. Ad esempio, Fiat 4.75% 2022 rende oltre un 3.5% a 6 anni», conclude l'esperta. «In dettaglio, avendo presente che ad oggi la curva dei Btp va da un rendimento del -0,2% a un anno all'1,50% circa sulla scadenza a 10 anni», fa notare invece Angelo Dipasquale responsabile Fixed Income di Equita Sim, «gli strumenti su cui è necessario indirizzarsi dovranno essere emissioni corporate , sia bancarie che industriali, mediamente con una scadenza di 2-3 anni circa e tendenzialmente con rating sub investment grade o anche not rated . Relativamente alla seniority del titolo, ovvero la priorità con la quale l'investitore sarà rimborsato in caso di eventi di default dell'emittente, è possibile indirizzarsi sia su titoli senior che subordinati».

FONDI OBBLIGAZIONARI: LA CINA DÀ RENDIMENTI SENZA RISCHIARE

Per chi non è allergico al rischio ma non vuole rischiare il tutto per tutto investendo direttamente nel debito di un Paese, esiste la possibilità di puntare sui fondi obbligazionari. Una buona scelta potrebbe essere quella cinese. Perché? Il Reminbi potrebbe diventare la seconda divisa mondiale nei prossimi dieci anni e perché, nonostante il crollo dei mercati della Repubblica Popolare, hanno retto bene dimostrandosi solidi. Inoltre, l'indice di categoria, il Barclays Offshore Renminbi, ha registrato un rendimento di +6,30% da inizio anno (dati aggiornati al 15 ottobre). Tra quelli che stanno dando buone soddisfazioni agli investitori, ci sono quelli legati al mercato cinese del reddito fisso.

Stando alle classifiche di Morningstar, al primo posto troviamo il Deutsche Invest China Bonds di DeAWM, la compagnia che si occupa di risparmio gestito del gruppo Deutsche Bank che, da inizio anno ha mostrato un rendimento totale del 7,12%. Al secondo posto c'è il Fidelity China Rmb Bond con una performance di +6,13%. Medaglia di bronzo per lo Schroder Isf Rmb Fixed Income con un rendimento di +5,53%.

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