I soci veneti sono pronti a subentrare alla Fondazione Crt

Ferak, la società che raggruppa gli azionisti veneti di Generali, è pronta a rilevare, in caso di divorzio dalla Fondazione di Crt nella joint venture Effeti, la quota dell'ente torinese. La disponibilità della holding sarebbe stata espressa verbalmente senza che sia stata presentata un'offerta.
Per ora, anche se ormai i due azionisti di Effeti, socia al 2,1% del Leone, sembrano muoversi nella direzione di una rottura del matrimonio, a bloccare la separazione ci sono i dubbi di Torino circa la minusvalenza cui la Fondazione andrebbe incontro. Tra i veneti, Palladio, protagonista insieme a Sator di Matteo Arpe della fallita offerta per Fonsai, risulta aver già ampiamente svalutato la sua quota in Generali (3,9% tra partecipazione diretta e indiretta).

Non è invece noto se anche gli altri azionisti di Ferak abbiano rettificato il valore delle azioni della compagnia assicurativa: si tratta di Finint (socia di Ferak al 24%, al pari di Palladio), Valbruna-Amenduni (39,18%), Veneto Banca (9,9%) e Gianfranco Zoppas (2,81%).
Intanto, nel consiglio della società comune Effeti (50% Ferak, 50% Crt), che detiene il 2,1% del Leone, si profila una staffetta tra i rappresentanti di Torino.

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