Intesa aumenta l'utile a 900 milioni

In Borsa il titolo brinda con un +3%. Nel trimestre chiuse 28 filiali

Intesa chiude il primo trimestre con un utile netto di 901 milioni tutto generato dalla gestione ordinaria, superiore agli 806 milioni dello stesso periodo del 2016 nonchè al consensus di mercato di 770 milioni, e fa brindare i soci confermando l'impegno a distribuire 3,4 miliardi di dividendi cash per il 2017. «Confermiamo come priorità strategica la remunerazione degli azionisti. Oggi siamo una wealth management company con oltre il 50% dei profitti lordi proveniente da queste aree di attività», ha detto ieri l'ad Carlo Messina. La Borsa approva: il titolo Intesa ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo di quasi il 3% a 2,84 euro toccando i massimi da gennaio 2016. Il flusso di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis ha registrato il valore lordo più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo. In calo gli stock di sofferenze (-2,7% rispetto a fine 2016) e inadempienze probabili (-0,7%). La banca ha inoltre chiuso 28 filiali (dal 2014 ora ha 755 sportelli in meno) e razionalizzato le società prodotto.

Quanto alle partecipazioni, l'istituto guidato da Messina ha svalutato di altri 261 milioni il proprio investimento nel fondo Atlante.

La correzione si aggiunge a quella da 227 milioni effettuata nel quarto trimestre 2016 e porta il valore residuo della quota a 198 milioni (dai 686 versati da Intesa su un impegno complessivo per 845 milioni). La svalutazione complessiva della quota in Atlante è quindi pari al 71 per cento.

CC

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