Marchionne tifa per Monti: "Lo spread conta"

Per l'ad Fiat "Lo spread conta per preservare la credibilità del Paese". Sull'azienda: "Mai pensato ad aumento capitale, il mercato si riprederà dalla seconda metà del 2013"

Marchionne tifa per Monti: "Lo spread conta"

Anche Sergio Marchionne fa il tifo per Mario Monti. "Lo spread conta, sostiene l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, che non nasconde di essere un "orgoglioso sostenitore" del Prof e che invita ad andare avanti con la sua agenda. Solo in questo modo si può preservare la credibilità dell'Italia nel mondo, fattore che ha "impatto anche sui nostri costi di finanziamento. Lo spread conta".

Parlando della situazione della Fiat, Marchionne sottolinea di non aver mai parlato di un aumento di capitale per l'azienda automobilistica: "Si tratta di speculazioni che hanno avuto effetto negativo sul titolo". Per acquistare la quota Veba in Chrysler ci sono altri modi: "Eserciteremo tutte le call option da ora al 2016. Abbiamo 10 miliardi di liquidità e continueremo a produrre cassa".

Anche in Italia, poi, il mercato dell'auto si riprenderà.

Solo a partire dal secondo trimestre 2013, però: per veder crescere le vendite bisogna aspettare le elezioni e scoprire "quale governo andrà a governare": "In Italia abbiamo il 30% del mercato, il mercato italiano è quello che ha più peso per noi e di questo paghiamo il prezzo in termini di media". Il più grosso problema dell'Italia, poi, è quello della mancanza di investitori esteri che "hanno paura", in particolare per la "burocrazia e per un sistema giudiziario che non capiscono".

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