Ora Bolloré "chiama" a Parigi consiglieri e sindaci di Telecom

Trasferta domani e martedì. Il bivio dei diritti del calcio

Ora Bolloré "chiama" a Parigi consiglieri e sindaci di Telecom

L'appuntamento è in agenda domani e martedì, quando componenti del board e del collegio sindacale di Telecom Italia sono attesi negli uffici di Canal Plus in Avenue de Friedland a Parigi. La trasferta negli uffici di quelli che possono essere considerati i «cugini» d'Oltralpe - sia Telecom sia la società televisiva francese hanno infatti in Vivendi il proprio azionista principale - era stata pianificata sotto Natale ma era poi slittata. Il fatto si colora, però, ora di un accresciuto peso «politico».

Telecom ha dovuto, infatti, far ripartire quasi da zero il cantiere della prospettata joint venture sui contenuti con Vivendi-Canal Plus, bloccata dagli steccati posti dalla Consob e dai suoi stessi consiglieri indipendenti. L'esito è stato «riclassificare» la società comune e accettare di applicare la procedura per le parti correlate di maggiore rilevanza (e non più di minore rilevanza). Una differenza non da poco, che dà molto più peso agli indipendenti. E questo, in sostanza, perché Vivendi controlla il 24% circa di Telecom. La stessa joint venture dovrebbe poi comprare contenuti da Mediaset e, nelle intenzioni dei francesi, fare da ponte per ricomporre la causa miliardaria intentata dalla galassia Fininvest-Mediaset davanti al mancato acquisto della pay tv Premium da parte di Vivendi, malgrado avesse firmato un accordo vincolante. Strappo questo cui è seguita la tentata scalata del gruppo del finanziere bretone Vincent Bolloré alla stessa società del Biascione.

A guidare la trasferta parigina di Telecom saranno il presidente Arnaud de Puyfontaine, che siede anche alla guida di Vivendi, e l'amministratore delegato Amos Genish, uomo di fiducia di Bolloré che farà gli onori di casa come presidente di Vivendi. Genish ha anche appena firmato in Tim un piano da 7.500 tagli, all'esame dei sindacati.

Sempre domani, nelle stese ore in cui i consiglieri e i sindaci di Telecom saranno a due passi dall'Arco di Trionfo, in Italia si chiuderanno i termini per partecipare alla gara sui diritti tv della Serie A per

il periodo 2018-2020. Il dossier resta anche sul tavolo di Mediaset, ma l'ad Pier Silvio Berlusconi, già a gennaio 2017 presentando agli analisti il piano al 2020 a Londra, non aveva escluso per Premium un futuro anche senza il calcio.

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