Passera aspetta l'Ue ma l'asta dei veleni resterà incompiuta

«Ho cancellato il Beauty Contest. Per fare l'asta aspettiamo il via libera Ue e Agcom. Abbiamo sollecitato, l'asta si deve fare». Queste le parole su Twitter del ministro Corrado Passera (nella foto) che, dunque, imputa ad Agcom e Ue i ritardi per l'asta sulle frequenze televisive, che doveva secondo le stime del ministero, portare nelle casse dello Stato 1,2 miliardi di euro. Per il ministro, dunque l'Agcom, che ha varato il regolamento per l'asta il 20 dicembre scorso, attende il parere definitivo di Bruxelles per dare il via libera. In realtà la vicenda è molto più complessa ed è sempre stata su un binario morto, dato che il ministero ha deciso di assegnare in maniera arbitraria i sei multiplex di frequenze disponibili. In pratica, tre sono a copertura nazionale, ma verranno assegnati solo fino al 2017 e dopo saranno trasformati in frequenze per la telefonia mobile.

Gli altri tre, invece, hanno scadenza ventennale, ma coprono soltanto una parte del territorio lasciando larghi «buchi» come il Nordovest. Va da sé che nessuno dei possibili interessati (Mediaset, Rai, TiMedia e alcune tv private) sarà disposto a spendere per frequenze simili, e l'asta resterà incompiuta.

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