Pensioni, assegni tagliati con quota 100

Chi lascia il lavoro col nuovo sistema previdenziale rischia forti riduzioni sul rateo della pensione

Pensioni, assegni tagliati con quota 100

Quota 100 comincia a muovere i primi passi. Il nuovo sistema pensionistico di fatto andrà a superare la legge Fornero con nuove finestre per l'uscita dal lavoro e soprattutto un nuovo limite di età per andare prima in pensione. Partiamo dalle basi: si va via con 62 anni di età e 38 di contributi. La prima finestra utile per i privati è ad aprile mentre gli statli dovranno attendere luglio. Ma attenzione: come già segnalato in precedenza l'assegno per chi lascia il lavoro con quota 100 sarà ridotto. Sul campo si lascia quasi un terzo della cifra che si potrebbe incassare rispettando invece i limiti fissati dalla legge Fornero.

Con l'uscita anticipata infatti il coefficiente di calcolo che viene usato per gli assegni è più basso dato che i contributi versati sono inferiori rispetto ad una uscita più ritardata. A fare i calcoli sugli assegni c'aveva già pensato l'Ufficio parlamentare al Bilancio: taglio del 5 per cento con l'anticipo di un anno, fino al 30 per cento con una uscita anticipata di oltre 4 anni. Va detto che chi va in pensione prima con la nuova riforma previdenziale di fatto percepirà (tenendo conto delle aspettative di vita) l'assegno per un periodo molto più lungo. E così, come ricorda ilCorriere, i conti cambiano. Si perde in realtà (considerando tutto il periodo) lo 0,22 per cento per chi va in pensione con un anno di anticipo e il 9 per cento per chi lascia il lavoro già da quest'anno e dunque ben prima della normale scadenza del 2025.

Infine va ricordato che nella bozza del decreto di quota 100 è previsto un divieto di cumulo tra l'assegno previdenziale e un reddito da lavoro che supera i 5mila euro l'anno. Tutti paletti questi che potrebbero di fatto scoraggiare l'uscita anticipata con il nuovo sistema pensionistico.

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