Pensioni, riforma al palo. Ma Boeri sogna di portare la legge Fornero in Cina

Renzi ci obbliga a tenere la legge Fornero per altri tre anni. E il presidente dell'Inps pensa alla Cina

Pensioni, riforma al palo. Ma Boeri sogna di portare la legge Fornero in Cina

"I cinesi hanno un sistema pensionistico in evoluzione e il nostro modello è un punto di riferimento". In una intervista al Sole 24Ore il presidente dell’Inps Tito Boeri, in queste ore a Pechino per il lancio del progetto cofinanziato da Unione europea e Cina sulla riforma della protezione sociale cinese, di cui l’ente italiano è capofila, sogna di riformare il walfare (comunista) della Cina. Peccato che fatichi a fare lo stesso con la legge Fornero che il premier Matteo Renzi continua a difendere pur di non mettere mano al sistema previdenziale.

In Italia la riforma delle pensioni è in alto mare. Con buone probabilità dovremo fare i conti con la legge Fornero per altri tre anni. Renzi non ha alcuna intenzione di mettere sul tavolo coperture economiche per rivedere le pensioni degli italiani. Così, non potendo intervenire nel suo Paese, Boeri sogna di rifare il walfare nella rossa Cina: "L’Inps - racconta il presidente dell'Inps - è un ente di riferimento anche nel panorama europeo, ancor più in questa fase di accorpamento degli enti preesistenti". L'idea è che il contributo al sistema cinese possa partire proprio dal modello strutturale dell'Inps. "Certo, ci sono parecchi elementi che possiamo condividere - spiega - i cinesi hanno un sistema pensionistico in evoluzione, che si va progressivamente ampliando per raggiungere platee più vaste: la copertura dei lavoratori nel settore urbano è cresciuta moltissimo e sta arrivando al 60%, nelle zone rurali invece è ancora molto, molto bassa". Per superare queste disparità tra le varie aree, spiega il presidente Inps, "la Cina ha bisogno di predisporre un’infrastruttura per la raccolta dei contributi: l’assistenza che possiamo fornire parte dalla struttura, dalla rete informatica, dalle modalità di raccolta, dalla gestione dei flussi e così via".

Quanto al fronte dell’assistenza, "è indubbio che in Cina abbiano problemi anche sul fronte assistenziale. Per questo - continua Boeri - partiremo illustrando l’Isee, un nostro fiore all’occhiello che risponde alla necessità di selezionare la platea dei beneficiari".

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