Un altro nome storico dell'industria italiana finisce in mani straniere: il colosso tedesco HeidelbergCement ha comperato il 45% di Italcementi dalla Italmobiliare della famiglia Pesenti. All'operazione, che vale 1,66 miliardi, seguirà un'Opa obbligatoria (sempre a 10,46 euro per azione) sul resto del capitale. A quel punto l'annessione sarà completata: il premio rispetto ai prezzi di Borsa degli ultimi tre mesi è pari al 70,6 per cento.
L'accordo, firmato ieri sera, prevede però che i Pesenti rientrino nella partita, investendo parte dell'incasso: tramite un aumento di capitale riservato per un valore compreso tra 560 e 760 milioni, otterranno infatti tra il 4 e il 5,3% di HeidelbergCement, diventandone così il secondo azionista industriale e nominandone un consigliere. A controllare il gruppo è oggi la finanziaria Merckle (25,34%), seguita dai fondi di Arnold and S. Bleichroeder Holdings (5,12%) e Blackrock (4,1%).
L'avanzata tedesca su Italcementi è l'effetto dell'inevitabile consolidamento di un settore maturo e alla ricerca di sinergie: solo poche settimane fa si sono chiuse le nozze da 41 miliardi tra Holcim e Lafarge. Ma si può leggere anche come il riflesso della «rottamazione» dei salotti buoni che per decenni, attraverso Mediobanca, avevano protetto il capitalismo italiano anche quando si trovava a corto di liquidità. La famiglia Pesenti, prima azionista di Italcementi attraverso la holding Italmobiliare, siede peraltro ancora nel patto di sindacato di Piazzetta Cuccia, mentre la ritirata da Rcs-Corriere della Sera è in corso da tempo a conferma dello sgretolamento della galassia.
«Un imprenditore sa che l'importante è garantire lo sviluppo futuro dell'attività più che arroccarsi nella continuità del controllo dell'azienda», ha sintetizzato Giampiero Pesenti, che presiede Italmobiliare. La holding, che al termine del riassetto, si troverà in cassa 670-870 milioni, sfilerà poi da Italcementi le energie rinnovabili (Italgen) e l'eprocurement (BravoSolution). L'accordo «rappresenta sia per Italcementi che per HeidelbergCement la soluzione ottimale in termini di sviluppi futuri e creazione di valore», conferma il figlio e ad, Carlo Pesenti.
Vale però ricordare che solo quest'anno sono state terra di conquista da parte di investitori stranieri sia Pirelli, dove i primi soci sono i cinesi di ChemChina, sia Telecom Italia, di cui Vivendi ha il 16 per cento.HeidelbergCement capitalizza 13,8 miliardi a Francoforte, contro i 2,3 miliardi di Italcementi. Ieri HeidelbergCement ha guadagnato l'1,93% e Italcementi il 6,46%.
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