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Il Pil italiano cala ancora: nel 2012 sceso di 2,4%

Istat: già acquisita una perdita del Pil dell'1%. Crolla il potere d'acquisto: -5% tra 2007 e 2011. Quasi 7 milioni di italiani in gravi difficoltà economiche

Il Pil italiano cala ancora: nel 2012 sceso di 2,4%

Pil italiano in picchiata: nel 2012 è calato del 2,4%, perdendo lo 0,9% solo nel quarto trimestre (-2,8% rispetto allo stesso periodo del 2011). E, secondo l'Istat, non va meglio nemmeno se si guardano gli ultimi dati: per il 2013 l'Italia ha visto scendere il proprio Pil già dell'1%. A pesare sull'ultimo trimestre dell'anno scorso sono stati soprattutto i consumi finali nazionali (-0.5%) e gli investimenti fissi lordi (-1,2%). Le importazioni sono diminuite dello 0,9% e le esportazioni sono aumentate dello 0,3%.

Crolla, poi, il potere d'acquisto, il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è crollato, scendendo del 5% tra il 2007 e il 2011, come rileva il primo rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) messo appunto da Istat e Cnel. Dati che si traducono in 6,7 milioni di italiani che tra il 2010 e il 2011 sono in gravi difficoltà economiche: l’indicatore della grave deprivazione sale dal 6,9% all’11,1%. Si tratta di un indice associato ai tradizionaliindicatori di povertà monetaria, ma aggiunge degli elementi in più per determinare il disagio economico.

In particolare, nel 2011 è cresciuta la quota di individui in famiglie che dichiarano di non poter sostenere spese impreviste (dal 33,3% al 38,5%), di non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa (dal 39,8% al 46,6%), un pasto adeguato ogni due giorni se lo volessero (dal 6,7% al 12,3%) e che riferiscono di non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione (dall’11,2% al 17,9%).

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