Poste batte le attese: 350 milioni di profitti E punta sul risparmio

Risultato in calo del 4%, Del Fante: "Piano a fine anno, focus sui sistemi di pagamento"

Poste batte le attese: 350 milioni di profitti E punta sul risparmio

Occhi puntati su Poste Italiane per il primo appuntamento di Matteo Del Fante, neo amministratore delegato del gruppo, con il mercato in occasione della presentazione della trimestrale. Una trimestrale opera, evidentemente, della gestione di Francesco Caio e chiusa con utile netto di 351 milioni di euro (in calo del 4% rispetto al 2016, ma superiore ai 324 milioni previsti dal consenso) e un giro d'affari di 9,5 miliardi (-2%).

Per il presente Del Fante, nel corso della conference call, torna più volte sull'idea di continuità, mentre per il futuro, dopo aver preannunciato un nuovo piano industriale entro fine anno, tuttalpiù l'inizio del 2018, conferma le indicazioni strategiche della gestione precedente, che hanno trasformato Poste Italiane da colosso della logistica a uno dei principali operatori finanziari del nostro Paese. Le modalità per raggiungere gli obiettivi indicati saranno oggetto del piano industriale.

«Sono particolarmente orgoglioso dell'incarico affidatomi. Per diverse settimane dalla mia nomina (la designazione risale al 20 marzo ndr) ho lavorato a stretto contatto con il management team, per assicurare la necessaria continuità dei processi manageriali e operativi dell'azienda», ha esordito Del Fante presentando i dati finanziari. Il top manager ha poi annunciato il nuovo piano industriale «che permetterà al gruppo di proseguire nel suo percorso di crescita e sulla generazione di cash». Nel frattempo, nei prossimi mesi, il gruppo punterà «sull'ampliamento dei prodotti offerti nel settore assicurativo e del risparmio gestito», senza trascurare l'impegno sul fronte dei dividendi.

Del Fante ha aggiunto che Poste, per quanto attiene ai servizi finanziari, si concentrerà «sul potenziamento dei sistemi di pagamento» e fornirà una «ulteriore spinta ai servizi innovativi per la pubblica amministrazione», mentre sul fronte logistico-postale opererà nel «rafforzamento nel settore pacchi, utilizzando il traino dell'e-commerce e proseguendo nel miglioramento della qualità dei servizi di corrispondenza».

La sfida per Del Fante è peraltro appena iniziata. I nodi da sciogliere in Poste Italiane rimangono ben chiari: da un alto il complesso rapporto con il governo che direttamente (con il 29,3% del capitale) e tramite la Cdp (che detiene il 35% del capitale) è l'azionista di riferimento del gruppo e, dall'altro, la presentazione di una chiara strategia di crescita non solo sul fronte finanziario, ma anche su quello della logistica dove i grandi colossi dell'e-commerce come Amazon potrebbero prima o poi decidere di fare da soli.

Per ora su uno dei fascicoli più scottanti affrontati negli ultimi mesi da Poste Italiane, Alitalia (di cui la società è azionista e creditrice), il gestione Del Fante sembra muoversi con estrema prudenza.

«Monitoriamo la situazione di Alitalia e il lavoro dei commissari», ha infatti dichiarato in merito Agostino Scornajenchi, responsabile del group planning and control, precisando poi che saranno prese decisioni in merito entro giugno.

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