Poste, oggi l'esordio in Borsa. Richieste esaudite solo al 60%

Tra i piccoli risparmiatori 4 su 10 non hanno ricevuto i titoli. Sono 200mila i nuovi azionisti

Poste, oggi l'esordio in Borsa. Richieste esaudite solo al 60%

Le Poste Italiane oggi debuttano in Borsa ma non tutti potranno partecipare al galà di Piazza Affari. Nell'ambito dell'offerta pubblica di vendita al pubblico indistinto, ovvero al retail, su il totale di 303.536 richieste di sottoscrizione arrivate alle banche collocatrici solo 179.004 hanno ricevuto le azioni. In sostanza, più di quattro risparmiatori su dieci (124.532, per la precisione) sono rimasti a mani vuote. Quanto agli investitori istituzionali, su 359 richiedenti (di cui 80 investitori qualificati in Italia e 279 all'estero), i fortunati sono stati 222 (54 italiani e 168 stranieri).

Le richieste sono state quasi il triplo dell'offerta. E in tutto sono circa 205mila i nuovi azionisti delle Poste, compresi i 26mila dipendenti. Alla fine è stato scelto di effettuare un sorteggio integrale, accontentando così, tra gli estratti, anche chi aveva prenotato i lotti maggiorati, e lasciando invece a bocca asciutta molti che avevano richiesto i pacchetti «minimi» di 500 titoli. Proprio questa circostanza, insieme alla scelta di optare per un prezzo (6,75 euro per azione) intermedio tra il minimo e il massimo della forchetta, lascia prevedere un forte interesse da parte del mercato a partire da oggi. Per tutta la giornata di ieri sulle chat e i forum di finanza, i trader sono rimasti in attesa dell'ok alla domanda di sottoscrizione delle azioni che stamattina debutteranno sul listino di Piazza Affari. E per molti, soprattutto per quelli che avevano chiesto un solo lotto minimo, in serata è arrivata la comunicazione sul mancato accoglimento della richiesta.

Per chi è riuscito ad aggiudicarsi un pacchetto di Poste, l'appuntamento è fissato per questa mattina alle 8.30, la tradizionale mezz'ora prima dell'avvio delle contrattazioni vere e proprie, nel corso della quale si svolgeranno le operazioni di rito per le matricole di Piazza Affari, come il discorso di benvenuto e il suono della campanella. La società guidata dall'ad, Francesco Caio, si presenta agli investitori sull'onda dell'interesse internazionale per le società di spedizioni, visto il boom registrato ieri Giappone dall'Ipo di Japan Post. Le Poste giapponesi hanno raccolto in totale oltre 10 miliardi di euro, contro i 3,4 miliardi di quelle italiane che inizieranno l'avventura in Borsa con una capitalizzazione di 8,8 miliardi.

Si tratta, in realtà, di tre società: Japan Post Holdings, di cui viene messo sul mercato il 10% per un valore di circa 5

miliardi di euro, ma anche le controllate Japan Post Bank e Japan Post Insurance. L'esordio sulla Borsa di Tokyo è stato fissato per il 4 novembre. Oggi, invece, c'è Posta per i risparmiatori italiani. Anche se non per tutti.

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