Scatta l'allarme previdenza

L'allarme lanciato un paio di giorni fa dalla Ragioneria dello Stato sulla situazione dei conti del sistema pensionistico del nostro Paese dovrebbe far riflettere non poco gli italiani: soprattutto i risparmiatori dovrebbero interrogarsi su quali strade seguire per accantonare, nel lungo periodo, somme di denaro da utilizzare con scopi previdenziali.

Eppure sono davvero in pochi ad affrontare il problema. In realtà ci comportiamo come formiche, continuiamo a mettere da parte il nostro denaro, ci sacrifichiamo a produrlo e facciamo altrettanti sacrifici per evitare di sperperarlo in piaceri quotidiani. Tuttavia, trattenendo le nostre masse di risparmio in liquidità (a tassi prossimi allo zero), non le rendiamo produttive, non le facciamo crescere adeguatamente nel tempo, rendendo vani i nostri sacrifici di oggi. Per certi versi sarebbe quasi meglio fare le cicale e goderci, oggi, i frutti del nostro lavoro piuttosto che continuare a fare le formiche costrette, comunque, a morire di fame in futuro.

Qualche anno fa, prima di un'intervista all'allora ministro dell'economia, a microfoni spenti, gli chiesi perché, pur essendo chiaro a tutti che bisognava intervenire in maniera drastica sul sistema pensionistico nessuno lo facesse davvero. Lui mi raccontò che sui temi pensionistici sarebbe caduto qualunque governo e che ogni piccolo intervento rischiava di costare troppo in termini di reputazione politica. Ma così non si guarda in faccia la realtà e, prima o poi, tanti di noi si ritroveranno in mano il classico «cerino acceso». Un economista una volta mi disse che l'urgenza dei temi previdenziali avrebbe meritato una serie infinita di cartelli in autostrada. Li vedremo mai? Rinunciamo pure ai cartelli autostradali, ma non al nostro futuro, a quello no, e per farlo dobbiamo pensarci per tempo.

Di questo si parlerà nel corso della trasmissione «Mercati Che Fare» in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.

leopoldo.gasbarro@me.com

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