Tasse e stop alla rivalutazione: i pensionati tartassati da Renzi

Non beneficiano di maggiori detrazioni fiscali né del bonus da 80 euro. Così il governo si dimentica dei pensionati

Tasse e stop alla rivalutazione: i pensionati tartassati da Renzi

I pensionati sono, da sempre, i più tartassati. E sotto il governo Renzi la situazione è peggiorata pesantemente. Tra tasse e blocco della rivalutazione degli assegni i pensionati italiani versano nelle casse dello Stato 70 miliardi di euro all'anno. Circa 3 miliardi in più di quanto versano i lavoratori attivi che beneficiano di maggiori detrazioni fiscali e del bonus da 80 euro.

Il prossimo 19 maggio lo Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati della confederazione di Corso Italia, scenderà in piazza del Popolo a Roma insieme a Fnp-Cisl e Uilp-Uil con una manifestazione nazionale per chiedere al governo attenzione e interventi urgenti per chi è in pensione. Perché, se si va a calcolare l'impatto fiscale che grava sulle magre entrate della maggior parte dei pensionati italiani, appare subito chiaro che questi non se la passano affatto bene. Chi percepisce un assegno da 1.000 euro al mese, infatti, paga 1.207 euro in più all'anno rispetto a un lavoratore; 1.260 euro in più, se prende un assegno da 1.200 euro e 1.092 euro in più se ne prende 1.600.

Ogni anno i pensionati versano circa 60 miliardi di euro al Fisco. Di questi 50 miliardi di euro se ne vanno nell'Irpef nazionale e 10 miliardi nelle addizionali regionali e in quelle comunali. Al lungo elenco si aggiungono altri 10 miliardi di euro che vengono recuperati dalle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo (1.

500 euro lordi) per l'effetto trascinamento del blocco della rivalutazione 2012-2013. Numeri drammatici che fotografano uno squilibrio evidente contro cui la Triplice scenderà in piazza il 19 maggio prossimo. "Chiediamo al governo attenzione e interventi urgenti per chi è in pensione".

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