Telefonica, da tempo in manovra, prepara la ritirata su Telecom. Qualche sintomo di un disimpegno spagnolo in Italia era già stato evidenziato nelle settimane scorse, con l'operazione sul convertendo e lo scioglimento della scatola di controllo Telco.
Ma ora, a parlare più di ogni segnale, è quel no comment con cui la società di Madrid ha risposto alle indiscrezioni che darebbero il gruppo al lavoro con alcuni fondi per cedere parte della propria quota nell'ex monopolista italiana. «Non commentiamo i rumors di mercato, né le indiscrezioni di stampa», spiega un portavoce di Telefonica che non dà spazio all'ipotesi che il gruppo spagnolo stia studiando un disimpegno da Telecom, ma non smentisce nemmeno un'indiscrezione di forte impatto, soprattutto perché riguarda titoli quotati a Milano e Madrid.
L'ipotesi, rimbalzata in Italia dal quotidiano brasiliano La Folha de San Paulo, riporta di alcuni contatti tra la società e fondi di investimento per cedere la sua quota, pari a quasi il 15 per cento. Secondo il giornale sarebbe questa la via scelta dalla società spagnola, guidata da César Alierta per risolvere lo stallo con il Cade, l'Antitrust brasiliana. L'Autorità, ribadisce il quotidiano, «non accetta che la società abbia una partecipazione rilevante in due imprese dello stesso settore (Vivo e Tim)».
Per ora i pretendenti non sono venuti allo scoperto, ma non è un mistero l'interesse di David Martinez Guzman, alla guida di Fintech Advisory, per un investimento diretto in Telecom Italia dopo aver rilevato Telecom Argentina. «Prima vogliamo risolvere il caso Argentina, ma esiste la possibilità di accrescere il nostro investimento», aveva dichiarato a maggio Martinez. Il manager messicano ha precisato che il loro interesse «è sulle società di telecomunicazione del Sud Europa, inclusa Telecom Italia». Il capitolo Argentina, però, è ancora aperto, in attesa delle autorizzazioni delle autorità locali, dopo che a novembre Telecom ha sottoscritto gli accordi per la cessione del gruppo a Fintech per 960 milioni di dollari. Ma la cessione rischia di slittare, non soltanto perché il Paese ha in corso il contenzioso sul debito pubblico con gli Stati Uniti, ma anche perché - secondo indiscrezioni - sembra che alcune difficoltà siano sorte nella cessione delle quote nella TV Clarin, che potrebbe essere posticipata impedendo a Martinez di avere il via libera dell'Antitrust argentino e la liquidità necessaria per tempo.
Il quotidiano brasiliano ricorda, poi, che le azioni di Telefonica devono ancora essere «liberate» perché sempre in pancia a Telco che detiene il 22,4% di Telecom Italia. Gli azionisti della holding hanno deciso di scinderla, ma «l'operazione è sottoposta all'approvazione degli organi regolatori di Italia, Brasile e Argentina. Una volta realizzata - sottolinea l'articolo - ciascun azionista tornerà in possesso delle proprie azioni di Telecom Italia». E Telefonica potrà dunque pensare all'eventuale cessione.
Intanto, sullo sfondo, si è riaffacciato alla corte Telecom anche il magnate egiziano Naguib Sawiris che si sarebbe fatto ancora avanti per le quote rimaste in mano ai soci Telco (Intesa Sanpaolo, Mediobanca, e Generali), ottenendo però una fredda risposta. In questa ridda di avances, ieri il titolo Telecom ha chiuso in calo dell'1,20%.
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