Ubi appesa alla sentenza del Tar

Moltrasio: «Valuteremo se rinviare la trasformazione in spa»

Ubi Banca «valuterà sicuramente» la decisione del Tar del Lazio che il 7 ottobre si pronuncerà sulla richiesta urgente di sospensiva delle disposizioni attuative della Banca d'Italia sulla Legge di riforma delle Popolari, e se sarà necessario potrà anche «rimandare la trasformazione in Spa» al momento in calendario nell'assemblea del 10 ottobre.

Lo ha dichiarato il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, a margine della quarta tappa del road show dei vertici dell'istituto con i soci. L'appuntamento con il Tar, ha spiegato, «ci obbligherà a fare le riflessioni del caso» in vista dell'assemblea: «nella peggiore delle ipotesi la rimanderemo. Poi, se sia la peggiore o la migliore valutatelo voi». I vertici di Ubi ieri hanno anche annunciato di avere preso dalla Bce 2 miliardi di euro nell'operazione Tltro, i prestiti a lungo termine di Francoforte.

Sul fronte dell'azionariato, intanto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo potrebbe diventare il primo socio dell'istituto guidato da Victor Massiah di cui già detiene il 2,23%. Il presidente Ezio Falco starebbe lavorando a un piano per cedere la quota del 25% nella Banca Regionale Europea a Ubi Banca, titolare del restante 75%, in cambio di azioni Ubi.

L'operazione, realizzabile attraverso un aumento di capitale riservato a fronte del conferimento della quota, sarebbe in grado di proiettare la Fondazione sopra il 5% di Ubi, rendendo l'intero investimento dell'ente nel gruppo, superiore ai 400 milioni di euro, interamente negoziabile. L'obiettivo sarebbe quello di creare un nocciolo duro di azionisti (10-20%) nel quale avere un ruolo importante.

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