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Ubi rilancia su Bpm per scalzare il Banco

Inizia il riassetto delle popolari. Balzano i titoli in Borsa, ma Verona è in vantaggio su sedi e poltrone

Ubi  rilancia su Bpm per scalzare il Banco

Ubi Banca tenta il tutto per tutto per riportarsi in vantaggio sul Banco Popolare nella gara per impalmare Bipiemme. L'ad Victor Massiah, affiancato dal presidente Andrea Moltrasio si è chiuso ieri in conclave con il capo azienda di Piazza Meda Giuseppe Castagna alla presenza del presidente Piero Giarda e degli advisor per migliorare la proposta di matrimonio.

Sopravanzare il Banco Popolare non appare però semplice almeno su due punti chiave: la sede (la cooperativa scaligera è pronta a mantenerne due, quella amministrativa a Verona e quella legale a Milano) e le poltrone di vertice. L'ad Francesco Saviotti farebbe infatti un passo indietro a favore di Castagna, ritagliandosi il ruolo di presidente del comitato esecutivo; Maurizio Faroni sarebbe direttore genrale. Nella serata di ieri, mentre l'incontro era in corso, la pancia di Piazza Meda attendeva comunque il rilancio di Ubi. Anche perché il Banco di Carlo Fratta Pasini, decano delle Popolari e destinato a restare alla presidenza, concede a Bpm una «indipendenza» per 3-6 anni, trasformandola in una spa (nel board 4 uomini di Piazza Meda e 3 del Banco) controllata al 100% della nuova holding retta da un cda con 9 con posti per Verona, 7 per Milano e 3 indipendenti (di cui 2 vicini ai sindacati). La nuova Bpm, assorbirebbe le filiali lombarde del Banco, arrivando a 900. Si lavora, inoltre, a un nocciolo duro, attorno alla Fondazione CariVerona.

Lo schema Ubi, più vicino a una acquisizione, mantiene invece la governance duale. La transizione durerebbe 18 mesi, poi ci sarebbe la fusione. Massiah resterebbe ad, con Castagna direttore generale. Alla presidenza della Sorveglianza ci sarebbe Giarda.Nella stessa Ubi comunque si respirano sensibilità differenti tra l'anima bresciana, determinata a tenere duro in attesa di altre occasioni (come l'acquisto delle nuove Etruria &C) e quella bergamasca, più preoccupata di restare isolata visto che Bper non accetta di essere aggregata e quindi guarda solo alle medie Creval e Popolare Sondrio.Per la Borsa, comunque, è certo che Piazza Meda troverà presto uno sposo: ieri Bpm e Banco Popolare hanno così guadagnato rispettivamente il 5,6% e il 4,2%, Ubi il 2,3%; bene anche Bper (+3%). In sostanza il consolidamento, innescato dalla trasformazione in spa imposta dal governo Renzi, è sta per iniziare.

In particolare gli analisti di Equita stimano che la combinazione tra Banco e Bpm sprigioni sinergie pari al 13% della base costi, aumentando di due punti base la redditività: 9,1% il Rote al 2018 a fronte di una solidità patrimoniale a 13,2% (Cet 1).

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