Mark Zuckerberg ammette di aver sbagliato strategia e il titolo Facebook, ieri, è salito in Borsa del 6%. In un'intervista, il fondatore di Facebook ha affermato di essere «ovviamente deluso» per la performance delle azioni, e ha annunciato di volere scommettere sulla telefonia mobile. L'ammissione dell'errore, a dire il vero, è stata davvero meditata perché, fin dal collocamento, avvenuto in maggio a 38 dollari ad azione, gli analisti avevano messo in guardia sugli scarsi risultati, a livello di raccolta pubblicitaria, registrati sugli apparati mobili da Facebook. Zuckerberg si è però dimostrato ottimista sul futuro, ricordando che «non è certo il primo momento difficile che l'azienda si è trovata ad affrontare». Per il giovane top manager solo fra tre o cinque anni sarà possibile dare un giudizio sul valore della società, quando cioè la transizione dal web al mobile sarà completata. «L'errore più grande - ha commentato - è stato di scommettere troppo sulle connessioni da rete fissa, bruciando due anni di lavoro». Ma ora l'azienda sembra aver imboccato la strada giusta, mettendo da parte «Html 5», ossia il linguaggio del web «fisso», per sviluppare una nuova applicazione, molto più performante di quella ora disponibile, per l'iPhone e per i cellulari equipaggiati con Android.
Zuckerberg, dunque, è arrivato alla conclusione che il mercato «mobile» è il futuro anche per un'azienda come la sua: non solo, gli utenti sono molto più attivi da «mobile» che non da fisso e, da quando è uscita l'ultima versione dell'applicazione, hanno quasi raddoppiato il consumo di news via «mobile» e, quindi, anche la potenzialità di vendita di spazi pubblicitari è salita. «Faremo molti più soldi con i device mobili che non con i desktop», ha spiegato il giovane manager, il quale ha però negato l'arrivo di uno smartphone targato Facebook («sarebbe una strategia sbagliata per noi in questo momento»). Ma il social network ha anche altri obiettivi, tra cui le ricerche on line, con il chiaro intento di far concorrenza al leader del mercato, Google.
«Già ora, ogni giorno su Facebook si effettuano oltre un miliardo di ricerche e, da parte nostra, non stiamo cercando di crescere in questo segmento - ha osservato Zuckerberg - ma cominceremo presto: un team è già al lavoro in tale direzione. I motori di ricerca si stanno evolvendo in modo da riuscire a dare risposte precise. Non si tratterà più di digitare qualcosa e aspettare che il motore dia una serie di link che pensa siano rispondenti alle parole chiave. Ma si potranno avere risposte precise riguardo una certa domanda». E Facebook è in posizione decisamente avvantaggiata per rispondere ad alcune di queste, orientando poi le scelte dei consumatori. Qualche esempio? Ecco: «In quali ristoranti giapponesi di New York sono stati i miei amici negli scorsi sei mesi e quali sono piaciuti?»; oppure «quali, tra i miei amici, lavorano in una certa azienda per poter chiedere come farsi assumere?» .
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