Ed ecco altre dieci «Bugie verdi»

Il mensile «Espansione», domani in regalo con il Giornale, sfata i miti cari agli ambientalisti: dal nucleare al “bio” pericoloso

da Milano

Uno è sicuro di essere virtuoso, di aiutare - nel suo piccolo - l’ambiente, convinto da anni di allarmi lanciati e di comportamenti suggeriti. E allora d’estate «il condizionatore no, che altrimenti i gas serra ci ammazzeranno tutti», e poi «cambia l’auto e comprala ibrida, così poi in città non inquini».
Beh, secondo molti esperti le cose non stanno proprio così. Partiamo dall’auto: certo, una macchina che integri il normale motore a benzina con un motore elettrico consuma molto meno della vecchia automobile che gli incentivi per la rottamazione ci suggeriscono di cambiare. Ma c’è un però, come ha spiegato al mensile Espansione (in allegato col Giornale l’ultimo venerdì del mese) l’esperto americano Pablo Päster. Per costruire una buona «auto verde», soprattutto per colpa dei 13 chilogrammi di nickel necessari per le batterie del propulsore elettrico, servono ben 28 milioni e mezzo di chilocalorie.
Considerato che un litro di benzina di chilocalorie ne vale 7500, sarebbe come se, ancora prima di arrivare al concessionario, per quanto riguarda l’ambiente e le emissioni, avesse già percorso qualcosa come 75mila chilometri. E, se la vecchia macchina che abbiamo rottamato non beveva come una spugna, la nostra nuova auto elettrica dovrà percorrere 150mila chilometri prima di costituire un risparmio ambientale.
Altro fronte caldo è quello della spesa: grande catena di distribuzione o fruttivendolo sotto casa con i prodotti bio degli agricoltori locali? Se pensate di sapere la risposta, pensateci bene, i numeri potrebbero darvi torto. Perché già l’agricoltura è responsabile del 14% dei gas serra che l’uomo fa arrivare nell’atmosfera: se ci si aggiunge che i prodotti bio, per non usare concimi chimici, devono utilizzare fertilizzanti naturali meno efficienti e quindi utilizzarne una quantità maggiore, la frittata è fatta. Se poi invece di comprare tutto allo stesso supermercato giriamo di negozietto in negozietto usando la macchina, non facciamo che peggiorare la situazione.


Insomma, non c’è nulla che si possa dare per sicuro: dal nucleare, più «verde» di quanto si possa sospettare, alle foreste, che assorbono meno anidride carbonica di quanto si pensi. L’ambientalista modello è avvisato.

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