«Ergo Sum» è tornato. Dopo la chiusura forzata a causa del «taglio» dei finanziamenti di Provincia e Università seguito alla pubblicazione dellimmagine di un Cristo avvolto da un cellophane che faceva funzione di preservativo. Il Giornale aveva denunciato il contenuto blasfemo di quella pubblicazione, aprendo il caso. Un caso arrivato addirittura alla ribalta nazionale, citato da Alessandro Cecchi Paone durante la manifestazione organizzata contro il Family Day. Ieri la rivista realizzata dagli studenti delluniversità è tornata, in distribuzione gratuita al Beriocafé.
Un numero di luglio che, inevitabilmente, riparte da il Giornale. Anzi, in copertina annuncia che «il Giornalino è tornato». E «il Giornalino» è scritto con gli stessi caratteri della nostra testata. Poi, allinterno, oltre alle interviste a nomi noti, da Gino Paoli a Giuliana Sgrena e a Carlo Freccero, ampio spazio alla querelle con il Giornale. Con tanto di accuse ai nostri servizi, specie quella di essere lunico quotidiano che «dal 1924 si vanta di averne fatto chiudere un altro». Spazio alle citazioni della Costituzione e alle prese di distanza dalle critiche. Attacchi al presidente della Provincia Alessandro Repetto e al rettore Gaetano Bignardi che hanno tolto i fondi dopo la fotografia blasfema, persino unintera lettera dellalfabeto interamente dedicata al nostro quotidiano: «I, come il Giornale. Che ha confermato tutto quello che già si sa sullo stile e la linea editoriale del quotidiano di Paolo Berlusconi. A loro e in particolare ad Andrea Macco e a Massimiliano Lussana va un saluto speciale».
Un articolo a parte è dedicato invece a «il caso Merella», ovvero «quando le voci diventano notizie (false)».
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