Escono da inchiesta Bossi, Maroni e altri deputati

Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e altri esponenti di rilievo della Lega Nord, tra cui Mario Borghezio, escono definitivamente dal procedimento veronese sulle «camicie verdi». Il giudice per le indagini preliminari Rita Caccamo ha infatti dichiarato ieri il non doversi procedere nei confronti di tutte le persone che all’epoca al centro delle indagini, a metà circa degli anni Novanta, erano parlamentari.
La decisione del giudice è legata anche al pronunciamento della Corte costituzionale dell’estate scorsa che aveva dichiarato inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dalla procura dalla stessa Caccamo, su istanza della procura veronese.
Proseguirà invece a metà gennaio l’udienza per le altre persone indagate a suo tempo dall’allora procuratore di Verona Guido Papalia e che non ricoprivano alcun incarico parlamentare.
«Sono molto soddisfatto della sentenza», ha dichiarato il legale del Carroccio, l’avvocato Matteo Brigandì, deputato leghista.

Nel corso della sua arringa, il legale ha chiesto «come mai la Procura, così attenta a perseguire i leghisti, non ha fatto nulla contro i fatti della perquisizione di Milano ove la Corte d’appello lombarda ha dichiarato innocente Bossi per legittima difesa». In quell’occasione Maroni era rimasto ferito.

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