Sarà necessario un secondo turno elettorale di ballottaggio, domenica prossima, per eleggere il prossimo presidente cipriota. Domenica sera i sostenitori di Nikos Anastasiades, leader del partito Unione Democratica (Disy, centro-destra) avevano già dato il via ai festeggiamenti, prestando fede ai dati degli exit poll che gli attribuivano il 52 per cento e l'elezione diretta al primo turno. Ma la loro delusione è stata cocente quando sono stati diffusi i dati ufficiali: Anastasiades aveva ottenuto solo il 45,5 per cento e dovrà dunque affrontare al ballottaggio il candidato comunista Stavros Malas, forte del 26,9 per cento. Anastasiades dovrebbe vincere largamente, ma è atteso da compiti non facili: primo fra tutti il negoziato con l'Ue per la concessione di aiuti economici indispensabili per superare la grave crisi che attanaglia Cipro. I problemi di Nicosia sono legati a filo doppio a quelli di Atene. L'esposizione cipriota verso la Grecia ammontava nel 2011 a 29 miliardi, il 160% del Pil isolano.
Ma, con la ristrutturazione del debito ellenico, le banche cipriote hanno perso 4 miliardi. Sono emersi anche altri giochi poco puliti: gli istituti avevano investito capitali a rischio per circa 152 miliardi, otto volte il Pil cipriota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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