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Egitto, il governo si dimette

Il governo guidato da al Beblawy si è dimesso. La mossa apre la strada alla candidatura del generale al Sisi alle presidenziali

Egitto, il governo si dimette

Il governo egiziano va a casa. Il premier Hazem al-Beblawi si è dimesso e a guidare il Paese sarà Ibrahim Mahlab. Lo rende noto il quotidiano di Stato egiziano al-Ahram. La decisione sarebbe stata resa nota dopo una riunione di circa 15 minuti dell’esecutivo. Il comandante delle Forze armate, Abdel Fattah al Sisi (nella foto), ha preso parte alla riunione come ministro della Difesa. Com'è noto è lui, uomo forte dell'Egitto, che dovrebbe partecipare come candidato alle prossime elezioni presidenziali previste entro l’anno. Per candidarsi deve lasciare gli incarichi nelle Forze Armate.

El Beblawi ha confermato le dimissioni parlando in pubblico, spiegando che il suo governo ha riportato la sicurezza e lo stato di diritto nel paese: "Abbiamo terminato la prima fase della road map con il referendum costituzionale e ora è tutto pronto per costruire una democrazia aperta nel rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto". ll premier dimissionario era stato nominato dopo la deposizione del presidente Mohamed Morsi nel luglio scorso, al termine di una nuova ondata di proteste di piazza.

Secondo il direttore dell’emittente televisiva al Jazeera, Abdel Fattah Faid, "la riunione di oggi del Consiglio dei ministri era invece stata convocata per discutere del problema dei continui scioperi registrati di recente nel paese, in particolare nel settore edilizio, che ha creato non pochi problemi al paese". Le dimissioni, quindi, sarebbero arrivate come un'improvvisa accelerazione, per evitare nuovi guai al paese e dare, all'esterno, l'immagine di un cambiamento che sta arrivando.

Annuncio atteso per oggi

È atteso in giornata un importante annuncio televisivo da parte di al Sisi. Secondo quanto riporta il sito del quotidiano egiziano "al Wafd", dopo le dimissioni del governo è atteso nelle prossime ore l’atteso proclama pubblico di al Sisi nel quale annuncerà la sua discesa in campo in vista delle prossime elezioni presidenziali.

Attentato nel Delta del Nilo

Un gruppo armato è entrato in azione contro un posto di blocco della sicurezza egiziana a Qaliobya, nella regione del Delta del Nilo: almeno un agente di polizia è rimasto ferito. Gli aggressori erano a bordo di tre motociclette e hanno aperto il fuoco sugli agenti, uno dei quali è stato trasportato in ospedale a causa delle ferite riportate.

Tribunale conferma: Fratelli musulmani gruppo terroristico

Il Tribunale egiziano per le questioni urgenti ha confermato la definizione dei Fratelli Musulmani come un gruppo terroristico. Lo scorso dicembre il governo del Cairo ad interim aveva dichiarato la Fratellenza come organizzazione terroristica, ma la
decisione non era ancora stata approvata da un tribunale. I Fratelli Musulmani sono stati accusati di diversi attacchi dalla deposizione di Mohammed Morsi il 3 luglio scorso. Obiettivi principale degli attacchi sono state le forze di sicurezza. I Fratelli Musulmani hanno sempre condannato questi attacchi e negato la loro responsabilità.

Morsi si può candidare? Questione aperta

Intanto si accende il dibattito sulla possibilità che il presidente deposto, Mohamed Morsi, spunti tra i candidati alle elezioni presidenziali previste entro l’anno. Morsi è in carcere da mesi dopo la destituzione lo scorso 3 luglio da parte dei militari.

Ma la candidatura del presidente deposto, secondo alcuni esperti, è "legalmente possibile".

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