Putin alla roulette russa delle Olimpiadi

L'appuntamento di Sochi è la scommessa dello "zar". Ma terrorismo e contestazioni potrebbero rovinare i suoi piani

Putin alla roulette russa delle Olimpiadi

Novantanove miliardi di rubli (oltre ventuno miliardi di euro): è il contributo dello Stato per la costruzione degli impianti sportivi di Sochi, quando le Olimpiadi invernali che si apriranno tra qualche settimana in Russia avranno un sapore non solo sportivo, ma squisitamente geopolitico. Il mantra dei cinque cerchi concentrici su cui Vladimir Putin punta tutto è quello della progettualità accanto a una nuova primavera politica, che risolva i nodi nel Caucaso, che interpreti un rinnovato ruolo nei confronti dell'Ue, che armonizzi esigenze e prerogative verso la dorsale pacifica del globo.

Ciò che è stato costruito non verrà abbandonato un attimo dopo la chiusura ufficiale dei Giochi invernali. È il caso delle tredici strutture edificate per l'avvenimento russo, che si andranno ad affiancare alle quattrocento complessive destinate a dare fiato a Sochi, grazie a 144 miliardi di rubli che si sommeranno ai denari investiti dallo Stato in questa faraonica edizione, turbata dall'allarme terroristico che di fatto ha spostato le attenzioni di Al-Qaida (anche se forse solo temporaneamente) dalla costa atlantica al Mar Nero. Primo effetto la limitazione nell'invio di pacchi chiusi, che da quarantott'ore non possono più essere inviati a Sochi, per il timore di attentati. Una misura di sicurezza (l'ennesima) che si aggiunge ad un imponente dispiegamento di mezzi e uomini decisi da Mosca, come le 1500 unità della Protezione civile, le 5000 telecamere, i droni senza pilota a cui sarà affidato il controllo dal cielo e da terra, i metal detector oltre ai cani addestrati ad individuare l'esplosivo.

Ma lo sport sarà solo una cornice, seppure entusiasmante e dall'alto appeal per sponsor e visitatori, per disegnare i contorni di una più ampia partita geopolitica che si sta giocando da un lato al confine con le fibrillazioni caucasiche, e dall'altro con il fronte orientale (Cina, Giappone, India, Corea) che preoccupa e interessa Mosca. I negoziati sul nucleare in Iran hanno decretato per sei mesi le limitazioni all'arricchimento dell'uranio da parte di Teheran che al contempo ottiene non solo la legittimità ad arricchire l'uranio per usi civili, ma anche un limitato alleggerimento delle sanzioni. Con la possibilità in meno di sei mesi di recuperare 6-7 miliardi di dollari.

Senza dimenticare i cinque fronti di instabilità euromediterranei rappresentati da Turchia, Libano, Siria, Grecia ed Egitto, che anche se non turbano profondamente i sonni di Mosca, rappresentano comunque un bacino di prova impegnativo, per via dei riverberi nelle dinamiche mediorientali che portano in pancia. Un quadro d'insieme che per essere meglio decifrato ha necessità di essere supportato dal grande evento di caratura mondiale rappresentato dai Giochi di Sochi.

Proprio l'elemento edilizio (con uno sviluppo deciso di strutture e infrastrutture) rappresenta la cartina di tornasole per leggere fra le righe di cemento e record olimpici. I numeri forniti dal Comitato organizzatore parlano di 350 km di nuove arterie stradali, 22 gallerie, 200 km di ferrovie, più di 40 alberghi. Fiore all'occhiello è l'avveniristica stazione ferroviaria, alla cui inaugurazione due mesi fa non è voluto mancare il presidente Putin, particolarmente soddisfatto per l'espansione di servizi. Il riferimento è al Palasport «Bolshoj» ad Adler, con la peculiarità di un tetto fatto sulla scorta del tendone di un circo, con una cupola che si estende per una dimensione pari a uno stadio di calcio, in grado di essere fruito da almeno 12mila persone. Altra struttura interna alla città Olimpica è il palasport Shajba, tirato su in poco più di tre anni e con l'unicità di essere smontabile. Ovvero al termine dei Giochi potrà essere trasportato in una qualsiasi altra zona del Paese, «allungando» l'ombra dello sport sull'intera Russia.

Lo sosteneva il generale De Gaulle

che «non si può essere allo stesso tempo l'uomo delle grandi tempeste e quello delle basse manovre». Ecco perché il baricentro di Giochi Olimpici dirà molto sul futuro politico di Mosca e del suo Presidente.

twitter @FDepalo

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