Il sesso cambia persino il vetusto english style. Tanto che l'università di Oxford, una delle più venerate istituzioni britanniche, ha deciso di riscrivere il suo severissimo dress code accademico (le regole che stabiliscono l'abbigliamento degli iscritti) per venire incontro agli studenti trans, transgender e omosessuali. Luce verde alla gonna e ai collant anche per i maschi durante gli esami o nelle occasioni più formali. E alla gonna per gli uomini, farà da contraltare la possibilità per le donne di indossare «sfacciatamente» l'abito maschile e il cravattino.
Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore dalla prossima settimana, è una risposta a una mozione della «Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Queer Society» approvata dal sindacato studentesco. «Il regolamento è stato emendato per rimuovere qualsiasi riferimento al genere, in risposta alle preoccupazioni sollevate dal sindacato degli studenti di Oxford riguardo alla salvaguardia degli interessi degli studenti transgender», ha detto un portavoce dell'università.
Finora, e per secoli, per sostenere un esame o durante impegni accademici sociali ai maschi era richiesto di indossare un abito scuro, camicia e cravattino bianco, calzini e scarpe nere sotto la toga. Per le donne erano di rigore la gonna o i pantaloni scuri, camicia bianca, calze nere e un nastrino nero legato attorno al collo. Soltanto con uno speciale permesso si poteva derogare alla norma.
Il codice di abbigliamento si chiama «sub fusc», un'espressione derivata dal latino e che tradotta significa «sotto il nero». E a Oxford è ben più di una tradizione: lo studente che contravviene alle regole viene severamente punito con misure che vanno dalla «rustication» (sospensione dello studente per un certo periodo di tempo) alla più radicale espulsione. Da adesso però le cose sono destinate a cambiare: il consiglio accademico, guidato dal vice cancelliere Andrew Hamilton, ha tagliato la testa al toro eliminando nella descrizione del dress code qualsiasi distinzione tra uomini e donne. L'iniziativa è stata presa per rispondere a una campagna del movimento degli studenti secondo cui gli studenti trans - comprendendo sotto questa definizione travestiti o «sessualmente confusi quanto all'identità di genere» - rischiavano punizioni indebite se sorpresi in periodi di particolare stress come gli esami a indossare abiti non appropriati sotto la toga.
Pur avendo avuto in passato celebri alunni gay (gli scrittori Oscar Wilde, W.H.
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