Le super-tasse di Hollande fanno paura: l'uomo più ricco di Francia vuol diventare belga

Parigi Siluro del megamiliardario francese, Bernard Arnault, che in pieno dibattito sulla supertassa per i «Paperoni» promessa dal presidente François Hollande ha chiesto di poter ottenere la doppia nazionalità franco-belga. Anche se il re del lusso francese ha negato seccamente di aver scelto la strada dell' esilio fiscale.
La bomba è esplosa ieri mattina, quando La Libre Belgique, uno dei principali quotidiani di Bruxelles, ha rivelato che il quarto uomo più ricco al mondo, presidente del colosso del lusso Lvmh, ha presentato domanda alla Commissione per le naturalizzazioni di Bruxelles per emigrare in Belgio, plausibilmente per evitare la tassa del 75% sui redditi più alti. Appena pochi giorni fa, lo scorso 5 settembre, fu proprio lo stesso Arnault, che ha 63 anni, a recarsi dal premier Jean-Marc Ayrault per criticare duramente la supertassa, che dovrebbe essere inserita dal consiglio dei ministri di fine settembre nella legge finanziaria.
Appena rimbalzata la notizia da Bruxelles, media e commentatori francesi hanno immediatamente interpretato la scelta di Arnault come un modo per fuggire dalla scure di Hollande. Ma lui ha smentito, assicurando in una nota diffusa dai suoi collaboratori di aver «richiesto la doppia nazionalità franco-belga» solo per sviluppare i suoi investimenti in Belgio. Arnault, si legge nel comunicato, «è e resterà un contribuente francese» e continuerà a creare posti di lavoro in Francia.
Ma il siluro lanciato dall'uomo più ricco d'Europa già infiamma il dibattito sulle riforme fiscali del governo socialista, in un momento in cui Hollande ha ribadito l'intenzione di tassare al 75% i redditi più alti dopo che la stampa aveva parlato di una probabile retromarcia. «Ho preso degli impegni e saranno rispettati», ha assicurato il capo dello Stato.

Vicino all'ex presidente Nicolas Sarkozy, Arnault - accreditato di un patrimonio di 32 miliardi di euro - partì già una volta «in esilio» per gli Stati Uniti per tre anni: guarda caso, anche allora fu dopo la vittoria di un socialista. Era il 1981, e François Mitterrand si apprestava a varcare la soglia dell'Eliseo.

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