Parigi Torna l'incubo banlieues in Francia. Nella notte tra lunedì e ieri gravi disordini sono scoppiati nei quartieri periferici della città settentrionale di Amiens. Un centinaio di giovani si sono abbandonati a gesti di grave teppismo: sono stati incendiati una scuola, una struttura per il tempo libero e un centro polisportivo, numerosi automobilisti sono stati costretti a scendere dalle loro vetture, aggrediti e derubati e molte auto sono state date alle fiamme.
La polizia è intervenuta in forze, giungendo ad Amiens da tutto il nord del Paese e anche dalla capitale, in tenuta antisommossa: su di loro sono stati anche sparati colpi d'arma da fuoco. La rivolta è andata avanti per tre ore, durante le quali i giovani hanno eretto barricate con ogni genere di suppellettili e hanno ingaggiato una furibonda battaglia con gli agenti a colpi di sassi e tutto quello che era possibile lanciare. Le forze dell'ordine hanno risposto con il lancio di candelotti lacrimogeni. Il bilancio finale della notte di violenza è di 17 poliziotti e tre passanti feriti.
Amiens è al centro di una delle aree più impoverite della Francia, e anche una delle più pericolose sotto il profilo dell'ordine pubblico. Meno di due settimane fa, il governo l'aveva inclusa nella lista delle 15 zone del Paese cui saranno destinati aiuti economici speciali, ma anche più polizia per garantire la sicurezza dei cittadini.
I fatti di Amiens riaprono ovviamente l'acceso dibattito politico in Francia sulla sicurezza nelle città. Il presidente François Hollande, che si trova in vacanza nel sud del Paese, ha promesso di mettere in campo «tutti i mezzi dello Stato» per lottare contro le violenze, sottolineando che la sicurezza è «un obbligo» per i poteri pubblici. Il ministro dell'Interno, Manuel Valls, si è recato ad Amiens per ribadire che «lo Stato mobiliterà tutti i suoi mezzi per lottare contro ogni tipo di violenze». Valls ha definito i fatti della notte scorsa «inaccettabili», ma non ha resistito dall'accendere la polemica con il predecessore di Hollande, l'ex presidente neogollista Nicolas Sarkozy: «Non sono qui per ripulire il quartiere con il karcher (idropulitrice da strada, che Sarkozy disse di voler usare per pulire le strade della banlieue di Parigi, ndr), non sono venuto per mettere sotto accusa una comunità, sono venuto qui per dire che la legge e la giustizia devono tornare».
Prevedibilmente durissima la presa di posizione di Marine Le Pen, la leader del Front National che nel nord della Francia ha la sua principale roccaforte. «La Francia deve farsi rispettare!», così si apre la nota con cui il partito di estrema destra reagisce alle violenze avvenute ad Amiens. Dove non ci sono stati arresti.
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