False diagnosi per i rimborsi: in cella 4 medici

False diagnosi per prescrivere farmaci e lucrare con i rimborsi a carico del servizio sanitario nazionale. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nas era questo il sistema messo a punto da un gruppetto di medici specializzati nella cura dell'infertilità, che ieri sono stati arrestati con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso: si tratta di quattro ginecologi, due uomini e due donne, tutti finiti ai domiciliari.

Dall'inchiesta della procura è venuto fuori che i professionisti, negli ambulatori di Bari, Barletta e Lecce, approvavano piani terapeutici che in realtà sarebbero serviti soltanto a ottenere i rimborsi del servizio sanitario nazionale; in buona sostanza - è l'ipotesi della Procura - le false diagnosi erano necessarie a ottenere gratuitamente farmaci molto costosi utilizzati per la fecondazione assistita. Un sistema che secondo gli investigatori ha prodotto un danno da duecentomila euro alle casse dello Stato. Oltre ai quattro ginecologi finiti ai domiciliari, ci sono altri cinque indagati: tre medici e due pazienti.

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