La fame è vinta E i poveri sono tutti grassi

Da oramai almeno una decina d’anni, quando le televisioni vogliono farci vedere come e in qual modo i diseredati siano trattati negli Stati Uniti (e l’intento è quello di dipingere una società priva di ogni valore morale, dedita solo al guadagno che non si cura degli emarginati), invariabilmente, le immagini ritraggono senza tetto o abitanti delle periferie più estreme, da molti punti di vista malconci, ma, lungi dall’essere denutriti, grassi se non addirittura grassissimi. Dipenda (come molti affermano) dal tipo di alimentazione o da chissà cos’altro, fatto è che il «povero» americano è normalmente un ciccione appartenente al proletariato bianco ma più spesso di colore o di origini ispaniche.

Considerato che, di contro, i ricchi wasp (white, anglosaxon and protestant) - in specie le signore costantemente a dieta - sono quasi tutti magrissimi, siamo per la prima volta in assoluto a confrontarci con un fenomeno fino a pochi anni fa del tutto imprevedibile: i ricconi Usa sono mediamente molto più magri dei non abbienti!

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